Ultimo aggiornamento:  17 Ottobre 2016 9:12

Rivoluzione industriale a Modena

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ALESSANDRO PRAMPOLINI e FILIPPO DI PATRIZI, dell’ Officina 3 D di  Modena

Nell’ambito del’industria 4.0, forse esageriamo, ma anche questa piccola realtà merita di entrare. Se non altro per le modalità – uso della digitalizzazione, analisi dei dati e realizzazione di prodotto – con cui riesce a dare forma ai progetti della propria clientela partendo dalla fotografia. Due soci, un piccolo spazio nel cuore storico i Modena e un modo di operare rivoluzionario. Giovani come loro l’attività, l’hanno aperta nell’aprile del 2015, ma è dal giugno dell’anno precedente che ci danno dentro. Dopo un’esperienza all’estero, finalizzata allo sviluppo di queste tecniche. Cosa sorprendete è che sono completamente autodidatti in materia. Quando significa avere anche il sentore giusto dei tempi e di un mercato in evoluzione… “Lavoriamo nel settore – dicono Alessandro Prampolini e Filippo Di Patrizi – della modellazione 3D e stampa 3D modellazione cad: gioielli, componentistica meccanica, contenitori, oggetti personalizzati che sorgono dalle idee dei clienti e a cui noi diamo forma; ma pure in ambito di  modellazione organica: cioè tutto quanto non ha figure ben definite e precise come ad esempio possono esserlo tutti gli elementi dalla natura/arte/fantasia. È stata la nostra passione per la realtà additiva a e le tecnologie ad essa applicata a portarci a realizzare questo progetto, oggi ancora unico in Italia.” Passione che oggi li ha portati a realizzare un servizio di modellazione, progettazione e prototipazione, da file digitali sì, ma che tiene in giusta considerazione creatività e fantasia, volti ad una personalizzazione dell’oggetto finito in sé – riproduzione di persone, componenti, modellini etc. – senza eguali. A rendere esclusivo e a differenziare la loro realtà dalle altre inoltre, la capacità di utilizzare un sistema fotogrammetrico che consente di effettuare al soggetto interessato (qualsiasi tipo di oggetto, ma pure persone) di 112 scatti al momento, in grado di coglierne qualsiasi sfumatura e migliore rispetto agli scanner 3D. “Il prodotto finito non è limitato ad una stampa 3D, ma il risultato di uno studio che combina assieme immagini e dati di elaborazione, in cui anche la componente creativa ha una sua rilevante importanza”, dicono questi pionieri dell’industria4.0 in piccolo che, non paghi hanno registrato anche una loro creazione, Smallie una riproduzione della persona in 3D  molto particolare e unica da cui stanno muovendo i primi passi per espandersi in franchising.


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