Ultimo aggiornamento:  12 Giugno 2018 6:06

Confcooperative Modena compie settant’anni

Ricorre – l’11 giugno – il 70 esimo anniversario della nascita di Confcooperative Modena. L’11 giugno 1948 nasceva, infatti, l’Unione Provinciale delle Cooperative e Mutue di Modena, oggi Confcooperative Modena. Il 70 esimo anniversario sarà celebrato con un grande evento in programma a Modena in autunno.

In realtà la cooperazione di ispirazione cristiana a Modena risale agli anni Venti, quando contava più di 150 cooperative e aveva dirigenti come Francesco Luigi Ferrari (morto esule a Parigi nel 1933), don Giuseppe Orlandi, Giacomo Cavicchioli e Alfonso Lugli. L’Unione Provinciale ha subito la stessa sorte della Confederazione delle Cooperative Italiane, sciolta dal fascismo nel 1927. Quella avvenuta l’11 giugno 1948 è dunque la ricostituzione dell’Unione Provinciale Cooperative aderente alla nuova Confederazione delle Cooperative Italiane, ricostituita a Roma il 15 maggio 1945.

Oggi Confcooperative Modena associa 200 cooperative che hanno 31 mila soci, 5 mila addetti (per due terzi donne) e fatturano complessivamente quasi 500 milioni di euro.

«A Modena l’economia cooperativa sembra essersi lasciata la crisi alle spalle – afferma il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini – Il volume di affari è cresciuto per una cooperativa su tre, soprattutto nell’agroalimentare e nel sociale. In nove cooperative su dieci l’occupazione non ha fatto passi indietro, anzi è addirittura aumentata in due coop su dieci. In questi lunghi anni di recessione molte cooperative hanno sacrificato utili e patrimonio, pur di salvaguardare l’occupazione e tutelare il lavoro dei soci.

Abbiamo dato una concreta dimostrazione di valori cooperativi – sottolinea Piccinini – La liquidità, però, continua a essere un problema per le cooperative più piccole, così come la concorrenza sleale delle false cooperative, specie nel facchinaggio e logistica.

Infine, – conclude il presidente di Confcooperative Modena – una cooperativa su tre si prepara a chiudere l’anno con nuovi investimenti per rafforzare la struttura organizzativa e produttiva».