Ultimo aggiornamento:  4 Luglio 2016 10:22

MASSIMO SERENI, Italpizza di Modena

Un punto di riferimento al Cibus, un punto di riferimento sul mercato del food internazinale. Italpizza, realtà modenese nota per la produzione del più conosciuto alimento italiano non ha bisogno di presentazioni: parlano i numeri. “Il 70% del fatturato è generato dalle esportazioni, siamo presenti in oltre 50 Paesi al mondo, America, Australia e Russia, compresa – esordisce Massimo Sereni, direttore commerciale di Italpizza – Ci lasciamo alle spalle un il 2015 positivo, con 88 milioni di fatturato, in crescita rispetto al precedente del 20%. Il 2016 si è aperto in scia con l’anno appena trascorso, abbiamo nel cassetto nuovi ed importanti progetti da sviluppare, prevediamo un ulteriore incremento del 10-15%.” La chiave di volta è ovviamente il prodotto immesso sui mercati. “Ci rivolgiamo ad una tipologia di clientela con aspettative medio alte e il prodotto, riteniamo, debba essere all’altezza della domanda. Per questo, già nella ricerca degli ingredienti per la pizza, ad essere preferiti sono quelli DOP e IGP,il 100% dell’impasto viene fatto lievitare 24 ore, la cottura in forno a legna.” Poteva non cadere sulla tutela del Made in Italy parte del discorso? “Si deve fare di più, la UE deve fare di più. Perché, ad esempio nel nostro segmento di mercato, ma pure nel food in generale, se sei italiano se ciò che offri è italiano al 100% e garantito, è difficile farlo credere: per questo occorrerebbe un marchio identificativo.” In ultimo il CIbus: “Affluenza elevata, i clienti non sono mancati come pure qualche contatto nuovo. Ci si aspettava forse qualche straniero in più”.