Ultimo aggiornamento:  12 Gennaio 2019 9:28

Bene le macchine per il packaging

Dalla sede modenese di Villa Marchetti si tirano le somme sul 2018, che ha visto andamenti differenti tra la ACIMAC (macchine per produrre ceramica) e UCIMA (macchine automatiche per il packaging).

Per i fornitori del comparto ceramico, dopo 5 anni gloriosi di aumenti continui di fatturato, si tirano i remi in barca e si vede con rimpianto la fine ormai prossima del Piano Industria 4.0 alias Piano Calenda, che ha prodotto in Italia nel corso del 2017 aumenti trimestrali da autentico boom.

Per UCIMA, invece, continua l’espansione delle vendite, con valori intorno al 7%, equamente distribuiti tra mercato domestico e oltre confine per comporre un fatturato totale di 7,7 miliardi.

Entrando più nel dettaglio, “nel 2018 – spiega il presidente di Acimac Paolo Sassi– alcuni tra i nostri principali mercati di sbocco hanno evidenziato delle riduzioni significative nella produzione di manufatti ceramici che si sono pertanto riflesse in un calo degli investimenti in tecnologia”. In altre parole la ceramica sta rallentando e quindi sono calati anche gli investimenti nelle nuove attrezzature. Il fatturato 2018 dovrebbe sfiorare i 2,1 miliardi, di cui quasi 1,5 miliardi di export. Aggiunge d’altra parte Sassi “Migliore l’andamento del mercato italiano che si assesta sui livelli dello scorso anno a 583 milioni di euro, grazie agli ultimi mesi di incentivi fiscali del piano Industry 4.0”. Da notare qui che si sono installati impianti per la produzione di grandi lastre sia nel distretto modenese-reggiano che in Romagna, che beneficiano dell’ agevolazione fiscale dell’ Iperammortamento, che ha innestato il turbo negli investimenti di macchinari con connessione informatica.

Sul lato UCIMA, qui l’analisi dei mercati è molto circostanziata.

“Nei dodici mesi del 2018 le vendite oltre confine hanno superato in valore i 6 miliardi di euro con un incremento del 6,6% sull’anno precedente – illustrano dall’ ufficio stampa – Secondo gli ultimi dati, l’area dove si registrano le performance migliori è il Nord America, che cresce del +27,2%, con gli Stati Uniti che si confermano il primo mercato di sbocco delle tecnologie made in Italy e fanno registrare una crescita record del +35,4%. Al secondo posto troviamo l’Africa e Australia (+15,3%), seguite da Unione Europea (+9,6%) e Sud America (+2,5%). Risultano in calo invece le esportazioni nei Paesi dell’Europa Extra-Ue (-5,8%) e in Asia (-2,4%).

Per quanto riguarda l’andamento dei singoli Paesi, dopo gli USA, si confermano sul podio Francia, con un incremento del +3,1%, e Germania (+1,5%)”. Ma soprattutto è importante registrare che l’ industria italiana del settore, che vede rafforzarsi i gruppi leader, lotta ormai alla pari con i concorrenti tedeschi, che hanno subìto anche incursioni di colossi cinesi, che sono andati ad acquisire veri gioielli teutonici come la Kuka.

Tra i leader nazionali sicuramente anche il gruppo Aetna-SCM, rappresentato dalla Robopac del presidente di Ucima Enrico Aureli, che commenta così l’ andamento del settore “Per quanto riguarda il 2019 prevediamo un lieve rallentamento della crescita. Gli ordinativi dovrebbero crescere ad un ritmo compreso tra l’1 e l’1,5%”. A denti stretti, a Villa Marchetti, commentano duramente l’operato del Governo Conte,”che rischia di marginalizzare l’ Italia nello scacchiere europeo”.

Giorgio Pagliani