Ultimo aggiornamento:  12 Agosto 2019 9:52

Il centro prove col fattore Modena

Con il direttore Giuseppe Sant’Unione entriamo nel laboratorio di analisi, dagli anni ’80 riferimento fondamentale delle aziende certificate.

La precisione è nulla senza la conoscenza. Questa è la frase che ci è balenata alla mente al termine della visita a Modena Centro Prove, laboratorio di prova ed analisi operante nel settore delle analisi chimiche e dei servizi tecnologici. Una conoscenza che è fatta di esperienza, di competenze tecniche e di passione che in un campo così complesso ed in continua evoluzione come quello delle analisi e delle prove di qualità, al servizio delle aziende, è capace di dare senso, valore aggiunto e qualità a quelle che sarebbero semplicemente analisi e misurazioni. Esperienza, conoscenza, innovazione e passione. Elementi che in Modena Centro Prove costituiscono quel valore aggiunto che non è solo tecnico e tecnologico ma anche e soprattutto umano. Quello che rende ogni azienda non solo un cliente ma un partner con il quale condividere e raggiungere obiettivi di qualità. 

Elementi che in Modena Centro Prove troviamo in una persona, il direttore del Centro stesso, Giuseppe Sant’Unione. Laureato in chimica, per 12 anni responsabile di laboratorio l’interno della Ferrari Auto, dall’inizio degli anni ’90 è alla guida dell’importante laboratorio modenese. Di fatto è cresciuto con lui, da quando nel 1985 da laboratorio accorpato alle Acciaierie di Modena, poi smantellate, Modena Centro Prove divenne conto terzi, trasferendosi poi, dal 2000, sotto la sua guida da General Manager nell’attuale sede di via Sallustio. 

Qui, nel laboratorio diviso per comparti sulla base dei diversi settori di attività, ed esteso su una superficie di più di 1500 metri quadrati, rimaniamo subito impressionati da due elementi: la quantità ed il livello davvero avanzato delle sofisticate strumentazioni, e la quantità di giovani che vi operano in team. Ingegneri dei materiali, chimici, perfino geologi. 

Dopo uno scambio di informazioni nella sala riunioni, Sant’Unione continua a raccontare e a raccontarsi e a rispondere alle nostre domande, facendoci strada all’interno del laboratorio, anzi dei laboratori, divisi sulla base dei quattro settori di riferimento. Che a partire dal metallurgico, essenza fondante del Centro, simboleggiano anche lo sviluppo dell’attività, ovvero il settore ceramico e quello ambientale/ecologico, esteso anche all’alimentare.

Siamo all’interno del laboratorio dove vengono svolte le analisi per il settore ceramico. Un giovane geologo, ma già con esperienza, è intento ad osservare un monitor posto a fianco di uno strumento che sta misurando la resistenza allo strappo di un materiale per ceramica all’aumento della temperatura. Nei dispositivi meccanici di prova collegati a sofisticati rilevatori e software, vengono riprodotte e misurate variabili ambientali e di processo che intervengono sia nel ciclo di produzione che di applicazione. 

“Vede, qui abbiamo dei dati – indica Sant’Unione sul monitor – forniti da uno strumento che ci dirà esattamente se il materiale utilizzato in una piastrella, o nel collante, si romperà e quando. In mano avremo un dato oggettivo da inserire nella relazione da fornire il cliente. Ma per noi il dato ‘secco’ non basta. Per noi ogni dato va letto nel contesto in cui si inserisce, in questo caso nell’intero ciclo di produzione del quale questo elemento e questo processo fa parte”. È questa la conoscenza che dà senso ai dati e che Modena Centro Prove pone alla base dei suoi servizi al cliente e che Sant’Unione ogni giorno trasmette ai giovani componenti dello staff. Uno staff giovane e fortemente responsabilizzato nel proprio lavoro, sotto la costante supervisione di Sant’Unione, senza la cui firma, nessun rapporto di prova esce dall’azienda.

In quanti operano nel laboratorio e come siete organizzati?

Lavorano circa otto persone in ognuno dei principali 3 settori di riferimento. In ognuno c’è un responsabile. A questi va aggiunto il personale dell’ufficio acquisti, dell’ufficio qualità, dell’amministrazione, della segreteria e della contabilità, oltre alla direzione, affidata a me. 

Credo molto nella responsabilità personale, insieme ad una buona capacità di svolgere in maniera indipendente il lavoro assegnato. Ciò favorisce un buon clima aziendale e questo non può che alzare il tono dell’impegno e della soddisfazione per gli ottimi risultati. La nostra attività continua a crescere. Dai 150.000 euro di fatturato degli inizi, siamo passati a 1,3 milioni di euro del 2006 agli oltre 3 milioni attuali”

Come si è sviluppata l’attività del Centro?

“Dal settore originario metallurgico, che rimane il settore di base, l’attività si è espansa, insieme alle normative di riferimento, a quello ceramico e a quello ambientale. Serviamo numerose aziende del comparto, con uno sviluppo importante dalla fine degli ’80 anche nel campo ambientale, a seguito dell’introduzione della normativa sulle emissioni e l’analisi dei fumi. Rimanendo nel settore ceramico, seguiamo tutto il ciclo produttivo partendo dall’analisi chimica delle materie prime. Dalla conoscenza della composizione otteniamo la specificità sia dal punto di vista qualitativo rispetto al prodotto finale che da quello ambientale, rispetto agli elementi inquinanti. Con le nostre analisi siamo in grado di controllare e monitorare il rispetto dei parametri ambientali dalla fase di accettazione delle materie prime ceramiche, fino alle eventuali anomalie verificabili nel ciclo produttivo, e al controllo nella fase finale. 

Per questo siamo notificati come laboratorio dal Ministero dello Sviluppo Economico per eseguire le analisi volte all’ottenimento del marchio “CE”

Il laboratorio supporta i tecnici ceramici nell’ottimiz-zazione del ciclo produttivo e verifica la rispondenza alle norme in vigore ed alle richieste per la marcatura CE per le piastrelle, adesivi di posa e guaine impermeabilizzanti.

Sant’Unione ci conduce in uno dei laboratori dove a tratti sembra di essere in una palestra. Notiamo un paio di scarpe ed una sorta di tapirulan, entrambi dotati di sensori. “Qui viene testato il grado di scivolosità delle piastrelle” – ci spiega il Direttore. “Il sistema misura esattamente quando la scarpa, in diverse condizioni, perde aderenza rispetto alla base”. “Qui – indicandoci un’altra macchina – misuriamo il punto di rottura di quel materiale ceramico, sulla base di sollecitazioni termiche e meccaniche”

Prove di rottura, analisi sulla composizione o sulla reazione dei materiali a diverse condizioni ambientali, che Modena Centro Prove è in grado di condurre su ogni tipo di materiale, o insiemi di materiali, valutandone le conseguenze sull’intero ciclo della produzione” 

Nel corso della nostra visita notiamo diversi mezzi, anche camion, che trasportano materiali. Campioni di materiale o pezzi grezzi da fare analizzare. Piastrelle, cemento, collanti, metalli, parti meccaniche. Le esigenze del cliente variano tanto e nei laboratori del Modena Centro Prove trovano una precisa risposta. Nel momento in cui i materiali sono grezzi, vengono ricavati dei campioni di forme e dimensioni ideali per essere sottoposti a prova negli strumenti del laboratorio. Anche a raggi X, in macchinari da decine se non centinaia di migliaia di euro capaci non soltanto di analizzare ma di mettere, è il caso di dirlo, ‘alla prova’ i materiali. Non a caso notiamo parti di telaio di automobili, dalle quali sono stati isolati frammenti, campioni, blocchi meccanici, parti di motore. “Spesso ci chiedono di trovare le cause e le condizioni ambientali che hanno portato alla rottura di un pezzo – spiega Sant’Unione – e noi siamo oggi in grado di unire, nelle risposte, alla precisione anche la velocità. E’ come quando si va dal medico specializzato per chiedere perché ci fa male una spalla e come rimediare. Ecco, noi svolgiamo la funzione del medico specializzato. Analizziamo e capiamo quale è l’origine del problema, tracciando una diagnosi. Una volta ci volevano settimane per tutte le procedure. Oggi con lo sviluppo degli strumenti e con l’eliminazione della carta attraverso la rete dati, sia nella ricezione delle richieste e nell’invio dei report finali protetti da accesso riservato per i clienti, i tempi si sono radicalmente abbattuti”  

L’accreditamento del laboratorio è fondamentale. Cosa significa?

Partendo dal presupposto che senza accreditamento l’Azienda non esisterebbe, è utile chiarire bene la differenza tra certificazione ISO 9001 e accreditamento ISO/IEC 17025. 

La certificazione di un laboratorio ai sensi della ISO 9001 e l’accreditamento ai sensi di ISO/IEC 17025 conferiscono fiducia nei servizi del laboratorio stesso, ma non sono la stessa cosa. Esistono cruciali differenze tra lo scopo, i criteri e gli elementi salienti della ISO 9001 di sistema di gestione per la qualità e quelli della norma ISO/IEC 17025, per l’accreditamento dei laboratori.

La certificazione ai sensi della ISO 9001 non costituisce evidenza che il laboratorio sia in grado di fornire prove accurate e affidabili. Per esserlo, il laboratorio deve essere accreditato in conformità a ISO/IEC 17025, che contiene requisiti più specifici per la competenza tecnica e l’imparzialità, pur prevedendo anche requisiti per la gestione del sistema della qualità atti a garantire che il laboratorio fornisca servizi affidabili. In pratica e semplificando, se voglio fare un’analisi per la determinazione del cromo nell’acqua devo dichiarare che lo facciamo secondo un metodo di prova ufficiale, e l’ente di accreditamento verifica che io segua e rispetti tale metodo, oltre che a verificare il sistema di gestione del laboratorio.

Ha fatto l’esempio nel cromo nell’acqua. Quello ambientale è uno dei settori forse a maggiore espansione anche a fronte della normativa e dei controlli.

Come opera il Centro in questo ambito? “Nel settore ecologico-ambientale abbiamo due tipologie di attività. Una si svolge all’esterno ed un’altra all’interno. Disponiamo di diversi automezzi attrezzati che vengono utilizzati quotidianamente per eseguire i controlli delle emissioni in atmosfera delle aziende ed effettuare prelievi, che vengono analizzati direttamente sul posto con strumentazione avanzate; quando non possibile, eseguiamo le rimanenti analisi all’interno del laboratorio. Acque reflue, rifiuti, anche per singole classificazioni, analisi dei terreni. Tendiamo a rimanere un laboratorio puro, lasciando per così dire ‘ad altri’ la funzione di consulenza. Professionisti che a loro volta non hanno e non vogliono avere al loro interno un laboratorio di analisi, che sarebbe al di fuori delle loro competenze, se non dei loro budget, visti gli enormi investimenti necessari per le strumentazioni. Noi gestiamo la parte analitica, loro quella della consulenza”. 

Ci può fare un esempio?

Poniamo che un’azienda debba costruire un nuovo reparto e verificare dove installare i tubi di aspirazione sulla base della normativa ambientale vigente. Questo genere di consulenza lo lasciamo fare ad altri professionisti. Noi interveniamo per verificare che i camini abbiano emissioni che rispettino i parametri dell’autorizzazione rilasciata dagli organi competenti. Così come per il rumore. Sia che si tratti di una ceramica o di un reparto saldatura, siamo in grado di fornire un servizio completo e ovviamente certificato al cliente”

Quale è la vostra peculiarità e di cosa, dello sviluppo e della crescita avuta dal Centro per lei è motivo di orgoglio?

“Prima di tutto siamo una squadra” – ci risponde Sant’Unione. E che lo sia davvero, una squadra, è palpabile nel momento in cui lo osserviamo parlare e confrontarsi con i suoi colleghi, all’interno dei laboratori, mentre si monitora il lavoro delle macchine e dei software in un mix di meccanica, tecnologia, software e conoscenza nella lettura dei dati, che forniscono report precisi. Anche decine al giorno, migliaia in un anno. In ognuno dei quali Sant’Unione pone la firma.

“Poi c’è il fondamento del nostro modo di lavorare, di pensare e di rapportarci con i clienti e i fornitori: la qualità. Alla qualità aggiungiamo l’attenzione alla relazione con la clientela. Infatti, il rapporto umano con i clienti, base di quel legame di fiducia e rispetto reciproco che si crea e che dura nel tempo, è per noi un punto di forza imprescindibile”

“Sul piano tecnico – prosegue il Direttore – nostro punto di forza è l’essere tra i pochi laboratori in Italia ad essere accreditati anche per le prove di strappo e la prova sulla forza del collante ceramico. Questa attività ci ha portato a fornire prove in qualità di CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) e CTP, Consulente Tecnico di Parte, in Tribunale. Inoltre vantiamo una esperienza decennale, che si è fatta conoscenza e know-how. 

Con questi elementi uniti e sinergici affrontiamo le sfide che il futuro e il mercato ci pongono davanti, per crescere ulteriormente e radicarci sempre più nei territori.

Ritorniamo un po’ al punto di partenza, il valore della conoscenza e dell’esperienza in un mondo dove oggi, con lo sviluppo degli strumenti, sembra possibile misurare

tutto anche senza competenze

“Svolgendo questa professione da 29 anni, credo di conoscere il valore e l’impor-tanza della conoscenza e dell’espe-rienza, soprattutto in un mondo dove lo sviluppo tecnologico mette a disposizione di chiunque mezzi, strumenti di calcolo (elaborazione e misura) potentissimi. 

Ma gli strumenti ti danno dei valori elaborati con software scritti sulla base di una certa logica ma che non sempre è quella adatta per ottenere determinati risultati. I dati che si ottengono vanno sempre interpretati alla luce della conoscenza. Una volta si parlava di PPM, parti per milione, oggi si parla di PPB, parti per miliardo: bisogna sempre ricordarselo!

Si è alzata la sensibilità dello strumento, ma non adeguatamente si è alzata la sensibilità e la conoscenza di base delle persone: quando a confronto ci sono misurazioni, bisogna sempre adeguare i propri ragionamenti alle quantità trovate, e non soltanto al numero puro. 

Questo è ciò che voglio fare capire ai giovani e alle nuove generazioni, che spesso credono di potere fare a meno di competenze di base, perché gli strumenti forniscono loro già tutto. Questo è vero ma è anche vero che le possibilità e le potenzialità oggi a disposizione, se non usate con la giusta conoscenza, rischiano di fare danno o comunque di non portare ai risultati attesi.

La precisione è nulla senza la conoscenza. Appunto. 

Gianni Galeotti

Accreditamenti e riconoscimenti

Accredia

Modena Centro Prove è laboratorio di prova accreditato ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, LAB n° 1018, per analisi nel settore ceramico, metallurgico ed ambientale.

Accredia è l’Ente unico nazionale di accreditamento, riconosciuto dallo Stato il 22 dicembre 2009

Marcatura CE – Ministero dello Sviluppo Economico

Modena Centro Prove è Organismo Notificato n. 1599 dal Ministero dello Sviluppo Economico in qualità di laboratorio di prova per l’esecuzione di initial type testing (Sistema 3) su prodotti da costruzione ai sensi del Regolamento (UE) n. 305/2011. La notifica è relativa a piastrelle di ceramica (EN 14411), adesivi di posa (EN 12004) e prodotti impermeabilizzanti (EN 14891).

MIUR

Modena Centro Prove rientra nell’albo dei laboratori riconosciuti da MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca al n. 166.

Le PMI che affidano a Modena Centro Prove attività di ricerca potranno usufruire di bandi finanziati legati a programmi di cooperazione bilaterale, in cui intervengono le università, gli enti di ricerca, i settori imprenditoriali, nell’intento di migliorare reciprocamente il proprio livello scientifico, tecnologico e socio-economico.