Ultimo aggiornamento:  10 Dicembre 2021 11:13

Innovare sempre

La Pancaldi raggiunge i cento anni di attività ed espande la propria attività verso un settore innovativo per una maggior completezza dei prodotti offerti.

Nella vita delle aziende nulla è mai scontato, il mercato è volubile, gli avvenimenti nazionali e internazionali possono sconvolgere qualunque programma di medio periodo, la successione tra le generazioni degli imprenditori non sempre è puntuale e quindi non è facile vedere imprese, che possono festeggiare un lungo periodo di vita. Figuriamoci un secolo; ma a Villavara di Bomporto resiste e prospera una “Start up di 100 anni”, che unisce un’esperienza intramontabile nella carpenteria metallica con la capacità innovativa di prodotti realizzati con la stampa digitale.
Ma come è possibile questo ossimoro, cioè la convivenza di una nuova azienda dentro una struttura molto matura? Andiamo a scoprire allora la storia della Pancaldi Srl con Rubens Meneghini, Operation Manager, e Nicholas Bernardeschi, responsabile amministrativo e finanziario.
Siamo nel 1921, la grande Guerra è finita da poco tempo, ma il Cavaliere Amedeo Pancaldi guarda avanti e apre un piccolo laboratorio artigiano di carpenteria metallica e inizia a produrre serrande, persiane, scale a chiocciola e anche i chioschi per le edicole.
L’azienda man mano si sviluppa, arriviamo al secondo Dopoguerra e in Pancaldi si decide di allargare il proprio mercato di sbocco ed entrare nel campo della produzione delle pensiline per i distributori di carburanti, che è tuttora uno dei core business dell’azienda. In Italia c’è una rete di distribuzione nazionale in forte espansione, quella dell’Agip, che ha creato il celebre logo del cane a sei zampe, e la Pancaldi si offre per gestire la ristrutturazione dei chioschi di questa grande catena.
Nel frattempo, ad Amedeo, succede nella gestione dell’impresa il figlio Bruno, che ha intrapreso la costruzione di un nuovo stabilimento di 6.000 metri quadri coperti a Modena in via Cimarosa. Si completa quindi il balzo dell’attività da piccola impresa artigianale a vera industria con lavorazioni a ciclo automatico.
La specializzazione sui prefabbricati per i distributori petroliferi si sviluppa egregiamente e oltre ad Agip tutte le grandi marche diventano clienti di Pancaldi, dalle multinazionali, quali Esso, Fina, Monteshell, Mobiloil, Tamoil, Amoco, Gulf, Q8, alle altre compagnie italiane, che man mano si affiancano.
L’azienda si allarga ancora e si immette nel settore delle controsoffittature metalliche e dei rivestimenti per esterni.
Lo spazio a disposizione nello stabilimento di Modena è ormai insufficiente e nel 1991 Pancaldi si trasferisce lungo la Panaria Bassa nell’attuale sede di Villavara, che abbraccia una estensione di 30.000 metri quadri, di cui 20.000 coperti.
Ma il mercato è mutevole, e, anno dopo anno, le grandi case petrolifere cominciano a investire sempre meno in Italia e al loro posto, in un settore dove si riduce il numero delle stazioni di servizio, avanzano i piccoli proprietari, le cosiddette pompe bianche.
Il figlio di Bruno Pancaldi, Maurizio, l’attuale amministratore unico dell’azienda,  capisce che bisogna intervenire decisamente nella gestione, scegliendo di puntare su un cambio radicale, inserendo Rubens Meneghini come Operations Manager.
Al settore tradizionale si va ad abbinare un nuovo reparto basato sulla stampa digitale, con l’obiettivo di arrivare a fornire prodotti d’immagine per la clientela, con investimenti in nuovi macchinari 4.0: un mercato completamente nuovo per Pancaldi, ecco perché nasce la “Start up di 100 anni”.
Pur attraversando quanto di più terribile di una pandemia, si insiste e si cresce su queste attività, cioè la stampa digitale e i  totem, nate quattro anni fa.
Quindi il futuro non  sono soltanto le pensiline, ma, in affiancamento ad esse, tutto quanto serve in un moderno impianto di rifornimento, che ormai va oltre la semplice erogazione di carburante.
Con la stampa digitale Pancaldi mira a toccare altri mercati, anche non prettamente del settore petrolifero,  legati al mondo dell’immagine e della comunicazione.
Di conseguenza si è cambiato tutto quello che è gestione aziendale, in particolare inserimento di distinte base con nuovi sistemi CAD e gestionali all’avanguardia.
I nuovi prodotti sono oggetto di controlli e collaudi interni: ad esempio, abbiamo progettato dei totem con i prezziari, che consentono l’aggiornamento dei prezzi con controllo da remoto sulla base di una tecnologia avanzata.
I totem, prima di essere venduti, vengono tenuti accesi in azienda almeno per due o tre giornate giorno e notte in modo da capire se tutto funziona regolarmente.
Inoltre, nelle pensiline si è puntato su studi di illuminotecnica come elemento di richiamo, con lo sviluppo di nuove plafoniere, strip led ed altri particolari di immagine.
Ed ecco, quindi, una Start up dalle spalle molto solide.

Giorgio Pagliani