Ultimo aggiornamento:  13 Gennaio 2020 12:47

Modenesi soddisfatti

40mila presenze alla fiera della tecnologia dell’alimentare che ha visto molte presentazioni di innovativi prodotti.

Un Cibus Tec che va in archivio con numeri importanti quello del 2019. Ma pure col giudizio più che positivo delle imprese modenesi che hanno esposto al salone di Parma. “Soddisfatti” si sono detti, “Per l’elevata qualità dei visitatori presenti e i nuovi contatti raccolti. Ma soprattutto per la vetrina di primo piano che continua ad essere luogo ideale per presentare le novità”. Giudizio questo che accomuna, tanto gli abituali, quanto chi esponeva per la prima volta.

L’edizione 2019, ha visto confermate le 40 mila presenze attese delle quali 25% estere”. Numeri, da leggere al fianco dei 1200 espositori (il colosso tedesco Anuga Food Tech ad esempio ne totalizza 1650) di cui oltre 40 solo dal territorio modenese; dei 400 brand esteri, dei 120 mila mq di spazio espositivo occupato che complessivamente hanno fatto della 52ma edizione, un’edizione da record. Numeri che rappresentano la riconferma che le collaborazioni a livello internazionale fanno crescere anche il Made in Italy.

A Cibus Tec quest’anno è scoccata l’ora green e non solo. L’appuntamento fieristico dedicato alle tecnologie Food & Beverage si è segnalato anche per le oltre 500 innovazioni: tecnologie carbon neutral, realtà aumentata, aroma recovery, automazione e le nuove frontiere del packaging, solo per citarne alcune.

Una moltitudine di novità che hanno confermato non solo l’adesione dell’industria italiana a modelli di economia circolare e sostenibilità, ma anche la vitalità di un settore che vede l’Italia al primo posto – e la nostra provincia è tra questi tra i principali esportatori mondiali con una quota del 16,1% nel 2018 (fonte Prometeia) Con dazi e sanzioni in aumento nel mondo, inoltre, salgono le occasioni di vendita anche nella Federazione Russa, dove la tecnologia italiana è tra le più apprezzate, e le partnership con le aziende italiane in aumento.

A chiudere la Kermesse di incontri, dimostrazioni e meeting (50 nel complesso), un focus sul mercato della IV gamma che vale 880 milioni di euro e registra una crescita del 3,1% in valore e del 6% a volume, anno su anno, discount compresi. Performance positive che abbracciano diversi segmenti: insalate (760 milioni), verdure da cuocere (89 milioni), e crudité (31 milioni con una crescita del 2% a valore e del 6% a volume). È un comparto che continua a crescere in termini di fatturato. Tuttavia ancora non galoppa La IV gamma funziona e sempre più persone acquistano ortofrutta ad alto contenuto di servizio perché è comoda da consumare, ma “questi prodotti però vanno raccontati in un modo nuovo. Insomma il messaggio è chiaro: la IV gamma può galoppare se attraverso le nuove tecnologie si arriva a comunicare al consumatore che oltre ad essere comoda è fresca, buona da mangiare e con elevati valori nutrizionali. Ed è proprio in questa direzione che va il recente progetto “Sus&Low”, un progetto finanziato per 600.000 euro dal bando Prin del Miur che punta a realizzare una sorta di lettore ottico in grado di leggere e interpretare la storia del prodotto e dell’imballaggio semplicemente guardandolo. Un ulteriore passo nella direzione della trasparenza e della sostenibilità per la quale il consumatore è disposto anche a pagare qualcosa in più.


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