Ultimo aggiornamento:  13 Giugno 2016 9:23

Terremoto nell’associazionismo modenese

Sta succedendo un po’ di tutto nelle stanze di governo delle associazioni datoriali della nostra provincia, in particolare Cna e Confesercenti: cambi della guardia inattesi, rumorose dimissioni e scambi di dichiarazioni al vetriolo.
Insomma sembra che il sistema associativo, che in questi anni di crisi ha contribuito a tenere in sella il mondo economico locale, stia cedendo ad un clima di “resa dei conti”.
Ma partiamo dai fatti.
A metà maggio, Maurizio Torreggiani, da 24 anni alla direzione della potente Cna di Modena, la maggiore (per numero d’iscritti, sedi e addetti) associazione imprenditoriale della nostra provincia, e Quinto Michelini, anch’esso dirigente da diversi lustri, lasciano il passo per favorire un cambio al vertice dell’associazione.
La svolta porta i nomi di Andrea Tosi, 59 anni, in Cna dal 1976, il quale è nominato nuovo segretario, e quello di Mauro Roncaglia, 52 anni, in associazione dal 1991, diventato il direttore di Cna Servizi.
“Non si tratta solo di nomi nuovi – commenta Umberto Venturi, presidente di Cna Modena – ma anche di nuovi organismi direzionali, nel segno di un rinnovamento che parte dalla consapevolezza di poter contare su una squadra maturata in questi anni all’interno di Cna”.
Sembra un normale passaggio di consegne dopo tanti anni di conferme di nomi e ruoli. Ma le nubi sull’associazione si addensano e le voci di un cambio della guardia “…necessario e dovuto…” per provare a risolvere una serie di problemi tecnici e politici, diventano sempre più forti.
Tra questi ci potrebbe essere la difficoltà economica dell’associazione, evidenziata da un deficit di bilancio, causata da una serie di fattori: dalla crisi economica generale al Sisma 2012 (che ha portato alla chiusura di decine di imprese artigiane nella Bassa associate alla Cna); dalla struttura dimensionale eccessivamente articolata alla numerosità di dipendenti.
Non mancano poi valutazioni sulla “solitudine” politica in cui si è trovato Torreggiani negli ultimi anni sia fuori sia dentro al mondo associativo modenese nonostante ne rappresentasse, quale presidente di Cciaa, l’estrema sintesi.
Ne è la prova l’attacco portato da Confesercenti di Modena all’indomani della sostituzione di Torreggiani al vertice di Cna: “L’avvicendamento del direttore della Cna, attuale presidente della Camera di Commercio di Modena e la nomina di un nuovo gruppo di direzione in Cna – spiega il presidente Confesercenti, Massimo Silingardipone all’attenzione delle forze imprenditoriali modenesi il nodo della presidenza dell’ente camerale. Parliamo della più importante istituzione economica del nostro territorio, tra le maggiori a livello nazionale, che, in quanto tale, ha la necessità di esprimere alla sua guida una figura autorevole, rappresentativa, ed unanimemente riconosciuta. Ciò, senza necessariamente porre in discussione l’accordo siglato dalle forze imprenditoriali all’inizio di questa consigliatura, accordo che individuava in Cna l’associazione di riferimento per la presidenza della Camera di Commercio”.
Come a dire: il problema non è Cna in quanto tale, ma direttamente Torreggiani, in quale, se è stato sfiduciato dai suoi, non può rappresentare tutte le associazioni in sede camerale…
Un messaggio forte e chiaro che Torreggiani stesso ha subito voluto, o dovuto, cogliere rassegnando le proprie dimissioni dalla presidenza della Camera di Commercio.
In verità l’attacco di Confesercenti è rimasto isolato e non è stato seguito da valutazioni da parte delle altre associazioni datoriali modenesi; inoltre, come spiegano in Cna “…lo stesso presidente di Confesercenti Silingardi, nella prima giunta di Cciaa post-cambio del vertice in Cna, non ha sollevato obiezioni rispetto al ruolo di Maurizio Torreggiani, condividendo, in sede di Rete imprese Italia, una valutazione positiva del lavoro svolto dal presidente della Camera, impegnandosi al pari degli altri a stemperare le polemiche…”.
Ma poi il cambio di rotta con l’attacco a mezzo comunicato stampa e l’invito a Torreggiani ad andarsene.
Ora regna l’incertezza.
Cna deve riorganizzarsi a livello di direzione e di tenuta economica, il sistema delle associazioni appare quanto mai disunito; infine la Camera di Commercio rimane all’improvviso senza guida e, anch’essa, con un bilancio da raddrizzare. Il tutto in un contesto normativo e politico che, a livello nazionale, invita alle aggregazioni tra sedi e tra associazioni.
Sicuramente una situazione inedita e non facile per il “sistema Modena”.