Hpe Coxa, tecnologia sugli scudi
Inaugurato a Modena lo scorso 28 settembre all’interno dell’azienda meccanica Hpe Coxa il Machining Innovation Lab (MIL), un laboratorio che vede unite le tecnologie più avanzate di lavorazione meccanica, di utensili e attrezzature, insieme ai sistemi di controllo di processo a scansione ottica. Dopo i saluti di Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, di Angelo Andrisano, rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e di Valter Caiumi, presidente di Confindustria Modena, Andrea Bozzoli, amministratore delegato di Hpe Coxa, ha illustrato il nuovo Laboratorio. “L’evoluzione dei processi manifatturieri – spiega l’A.D. Andrea Bozzoli -. prevede in modo sempre più spinto l’integrazione di tre fattori: hardware, software e brain”, cioè bisogna mettere insieme le competenze di ingegneri, tecnici, operai specializzati). Il MIL integra in modo innovativo le tecniche di progettazione, programmazione e simulazione di processo tecnologico, utilizzate dagli ingegneri tecnologi di Hpe Coxa e le sviluppa insieme ai laboratori universitari dell’Unimore e alle scuole tecniche di specializzazione, rappresentate da Its Maker, che cura la formazione post-diploma. Questa integrazione di tecnologie e competenze avanzate permette al “super laboratorio” di ridurre il time to market e i costi di produzione, garantendo gli standard di qualità richiesti da settori altamente competitivi, quali la F1 e non per niente Hpe Coxa è stata fondata nel 2009 su iniziativa di Piero Ferrari, l’erede del Drake, e vicepresidente della Ferrari. L’investimento di oltre 2,5 milioni di euro, realizzato in soli sei mesi, ha consentito l’assunzione di otto addetti tra ingegneri e operatori altamente specializzati, che sono stati formati per un anno, attraverso un percorso interno realizzato in collaborazione con Unimore, Its Maker e le aziende partner, tutte leader nel proprio settore. I progetti di Hpe Coxa non si fermano qui: dopo aver investito 15 milioni di euro e aver assunto 80 ingegneri nel corso degli anni, nei prossimi tre anni l’azienda, che ha la sede nel quartiere dei Torrazzi, investirà, in cofinanziamento con la Regione Emilia-Romagna, altri 8 milioni di euro, puntando ad assumere altri venti ingegneri per creare un centro di ricerca complementare al laboratorio, che interesserà le tecnologie additive.
G.P.
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