Ultimo aggiornamento:  1 Dicembre 2020 10:06

I modenesi nella Tesla

Luca e Renato Lolli: “Etica e qualità alla base della nostra crescita”. Certificata anche per il mercato americano.

Quella di Logel srl, azienda operante dal 1979 specializzata nella progettazione, produzione, installazione e assistenza post vendita di apparati elettrici-elettronici per l’automazione industriale, è una realtà di cui andare orgogliosi. Sia come imprenditori (e il fondatore e socio unico Renato Lolli che incontriamo in azienda con il figlio Luca, lo è), sia come modenesi, che amano la straordinarietà di una terra che è diventata grande proprio grazie ad aziende così. Perché nel capannone produttivo nella zona industriale di Castelnuovo Rangone, troviamo, oltre alla piena osservanza delle norme anti-covid con tanto di misurazione della febbre, anche tanti operai al lavoro. Per dare continuità al servizio che Logel non ha mai smesso di garantire anche durante il lockdown e recuperare ciò che si è perso nell’emergenza Covid in cui molti clienti erano fermi. Qui lo spirito del fare impresa e del fare squadra si respira subito. 

“Del resto il nostro motto è esserci sempre” – specifica Luca. Logel, che ha superato l’anno scorso i suoi primi 40 anni, è un’azienda cresciuta in maniera strutturata. Al via come laboratorio elettronico, nel corso degli anni si allarga inserendosi con dinamismo anche nel settore elettromeccanico e diventando partner di importanti aziende, ognuna leader nel proprio settore.

Oggi Logel ha un portafoglio clienti strutturato, con una ventina di grandi clienti e un portafoglio ordini molto solido. Elementi che hanno permesso di garantire la continuità della produzione e del servizio offerto anche nei mesi dell’emergenza. “Inoltre, dal 2019, – spiega Luca –  ci eravamo strutturati per lo smart-working per cui eravamo già pronti a gestire il lavoro da casa nel momento in cui siamo stati obbligati a farlo. E così è stato per le figure negli uffici tecnici e commerciale, che costituiscono il 20% circa della forza lavoro, visto che l’80% riguarda linee produttive”.

“Non abbiamo avuto problemi con i dipendenti nell’organizzazione della rotazione del lavoro” – spiega Renato. Anche perché in Logel è chiara, a tutti i livelli, l’importanza di fornire al cliente un supporto costante e completo. Messaggio condiviso dai circa 40 dipendenti dell’azienda, divisi tra tecnici ed addetti alla linea. “Crediamo sia questo il fattore che ci ha fatto crescere, acquisire nuovi clienti, e fatto ritornare altri che si erano allontanati per inseguire proposte di competitor che in un primo momento parevano allettanti sotto il profilo dei costi, ma che poi si sono dimostrate svantaggiose sotto il profilo della qualità totale del servizio” – sottolinea Renato. 

“Qualità e presenza per noi rimangono l’obiettivo principale e definiscono l’etica del lavoro nei confronti dei nostri clienti. Puntiamo a garantire la massima attenzione in tutte le fasi del servizio che offriamo. Dalla fase progettuale, all’installazione alla realizzazione, non lasciamo nulla al caso” – specifica Luca.

Sono quattro i settori nei quali si divide e opera Logel: elettromeccanico (Logel opera con importanti costruttori di macchine automatiche e di utilizzatori finali sia in Italia che all’Estero e offre servizi di progettazione e produzione elettrica), software (attraverso la partecipata al 25% Rem software & automation, azienda che opera nell’ambito della progettazione software per l’automazione, Logel garantisce sia lo sviluppo di parti accessori all’impianto, sia la realizzazione dell’impianto “chiavi in mano”), elettronico (per la progettazione e la produzione di schede elettroniche dalle più semplici interfacce di connessione alle più complesse schede di controllo), e sistemi Calibro Planar. Quest’ultimo riporta alle origini di Logel, quando l’azienda realizzava apparecchiature in uso soprattutto nell’industria ceramica (dal quale, come formazione ed esperienza, proviene Renato), per il controllo dimensionale, planare, spessore e diagonali. Settore che oggi rappresenta per Logel una nicchia rispetto alla produzione totale.

Ci sono settori in espansione verso i quali vi siete orientati? “In realtà non c’è un settore in particolare perché ce ne sono tanti. Il nostro servizio è richiesto in molti ambiti, dall’alimentare al packaging al metalmeccanico, ma per fare un esempio di un settore in espansione, recentemente abbiamo lavorato con una azienda che si occupa di e-commerce e sta implementando l’impianto per la distribuzione della merce. Noi siamo intervenuti curando la parte elettrica ed elettronica dell’impianto”.

Cosa intendete con servizio ‘chiavi in mano’? “Lo descrivo con un esempio. Da un’idea di progetto fissato su foglio di carta, condivisa con il cliente, siamo in grado di portare allo sviluppo di un automatismo, sia a livello hardware che software.  Un esempio? Un servizio di palettizzazione. Dal layout di carta siamo in grado di progettarlo, realizzarlo ed installarlo. Oltre a garantire una assistenza puntuale ed affidabile, nella fase post. E questo ci pare un lavoro aggiunto importante”.

Logel è una azienda strutturata anche sotto il profilo delle certificazioni: “Si è conclusa proprio in questi giorni positivamente la verifica per il rinnovo della certificazione Iso 9001 – 2015 ma il valore aggiunto – sottolineano Luca e Renato – è costituito dall’essere certificati per il mercato americano. Nel rispetto della norma UL508A oltre che per operare in ambienti Atex con pericolo di esplosione. Non operiamo direttamente noi con il mercato americano ma diverse aziende che lavorano con il mercato americano necessitano di servizi con standard di qualità e sicurezza specifici, che noi siamo in grado di garantire. Per questa una parte della nostra tecnologia è stata utilizzata all’interno di Tesla, attraverso un nostro cliente”.

Questo comporta anche formazione continua del personale. “Sicuramente, anche se non è facile farlo. Le normative sono complesse ed in continua evoluzione, per questo ci avvaliamo anche di consulenti”. 

Dove porterà il futuro per una azienda come la vostra?: ‘Certamente ad industrializzare sempre più i processi, sia per andare incontro alle esigenze ancora dettate dal Covid, sia per andare incontro a innovazioni green che godono di specifici contributi, e verso l’industria 4.0. Siamo molto fiduciosi”. 

Gianni Galeotti