Ultimo aggiornamento:  24 Giugno 2019 7:06

Passaggio di consegne

Franco Stefani, il geniale imprenditore sassolese, ha ceduto un altro pezzo pregiato dell’impero, che ha saputo creare a partire dall’impiantistica  e dalla logistica fino alla produzione ceramica innovativa.

La notizia uscita subito dopo Pasqua è che il fondo Alpha ha raggiunto un accordo per l’acquisizione dalla famiglia Stefani e dal manager Alberto Selmi del controllo di Laminam Spa, comprese le sue società partecipate e controllate nel mondo (Laminam Rus, Laminam USA Inc., Laminam China, Laminam Service).

Nicola Nannavecchia Doc/film

L’aspetto più interessante dell’operazione sta nel fatto che Alberto Selmi, Amministratore delegato da vari anni dell’azienda che ha portato per prima sul mercato le grandi lastre ceramiche e già socio di Laminam, resta al timone e anzi incrementerà ulteriormente la sua partecipazione azionaria nel gruppo. Insomma si configura una alleanza tra Selmi, che fa parte di una famiglia di imprenditori che è stata a suo tempo titolare della ceramica Coem, e un fondo specializzato nell’ acquisizione delle cosiddette Mid Cap, vale a dire aziende di media dimensione. Quindi quello che in inglese si chiama “managementi buy out” e dunque rafforzamento della struttura manageriale e il  fondo di “private equity”, che ha nella sua natura l’obiettivo a medio termine di rivendere a medio termine con un congruo guadagno in conto capitale.

Certamente l’azienda basata a Fiorano in quello che fino all’anno scorso era la sede di tutto il Gruppo controllato da Stefani è cresciuta incessantemente dalla sua fondazione nel 2001. Il fatturato consolidato ha toccato i 110 milioni di Euro, con un balzo del 29 per cento rispetto all’esercizio precedente, e un margine operativo lordo di circa 26 milioni. La sua presenza è costante in tutte le principali fiere mondiali del rivestimento ceramico e dell’arredamento di interni ed esterni, compreso l’ultimo Salone del Mobile di Milano.

Evidentemente Laminam ora si lancia verso nuovi traguardi, dopo aver inaugurato a fine 2016 a Borgo Taro quello che Selmi aveva definito “più bel stabilimento di lastre a livello mondiale”, grazie alla ristrutturazione di un vecchio stabilimento, in origine della Edilcuoghi, impianto che però aveva destato i timori degli abitanti per le esalazioni legate all’inchiostro utilizzato nelle lavorazioni.

Altro discorso vale per le scelte compiute dall’ ing. Stefani negli ultimi 2 anni. Il Gruppo legato alla System aveva toccato un fatturato di 530 milioni alla fine del 2017, cumulando i ricavi di  System, Laminam, Modula, Tosilab, System Sicurezza, Premium Care e Studio 1 e occupando nel suo complesso 2.400 dipendenti. Già a metà 2016 avviene la cessione di System Logistics al gruppo tedesco Krones, poi a fine luglio del 2018 la notizia dell’ acquisizione dell’ 80% di System Ceramics da parte del gruppo Coesia di Isabella Seragnoli, ora se ne va anche Laminam. “Questa operazione conferma la mia volontà di dare continuità d’impresa – ha spiegato l’ industriale che ha fatto la storia degli ultimi 20 anni nella Tile valley – Il mio impegno primario, come più volte dichiarato, è quello di garantire negli anni a venire l’eccellenza manifatturiera sul territorio in un’ottica di rafforzamento di leadership sul mercato mondiale e di incremento in termini di posti di lavoro”. Insomma, sembra di poter riassumere il succo: non ho dietro di me una seconda generazione all’ altezza di un impegno diventato straordinario, ma sto vendendo una ad una le mie imprese con molta ponderazione, assicurando continuità aziendale e occupazione.

Disse all’ ultima conferenza stampa del Gruppo Alberto Selmi “Il Settore delle lastre  è paragonabile ad una acciaieria di moda”, vale a dire la solidità del prodotto accoppiata all’ offerta di nuove tendenze sul mercato. Ora le grandi lastre devono riuscire a fare il salto, allargandosi in tutti gli ambiti dei pavimenti, dei rivestimenti e degli arredi e in mercati nel mondo finora non toccati.

Giorgio Pagliani