Passaggio di consegne
Franco Stefani, il geniale imprenditore sassolese, ha ceduto un altro pezzo pregiato dell’impero, che ha saputo creare a partire dall’impiantistica e dalla logistica fino alla produzione ceramica innovativa.
La notizia uscita subito dopo Pasqua è che il fondo Alpha ha raggiunto un accordo per l’acquisizione dalla famiglia Stefani e dal manager Alberto Selmi del controllo di Laminam Spa, comprese le sue società partecipate e controllate nel mondo (Laminam Rus, Laminam USA Inc., Laminam China, Laminam Service).
L’aspetto più interessante dell’operazione sta nel fatto che Alberto Selmi, Amministratore delegato da vari anni dell’azienda che ha portato per prima sul mercato le grandi lastre ceramiche e già socio di Laminam, resta al timone e anzi incrementerà ulteriormente la sua partecipazione azionaria nel gruppo. Insomma si configura una alleanza tra Selmi, che fa parte di una famiglia di imprenditori che è stata a suo tempo titolare della ceramica Coem, e un fondo specializzato nell’ acquisizione delle cosiddette Mid Cap, vale a dire aziende di media dimensione. Quindi quello che in inglese si chiama “managementi buy out” e dunque rafforzamento della struttura manageriale e il fondo di “private equity”, che ha nella sua natura l’obiettivo a medio termine di rivendere a medio termine con un congruo guadagno in conto capitale.
Certamente l’azienda basata a Fiorano in quello che fino all’anno scorso era la sede di tutto il Gruppo controllato da Stefani è cresciuta incessantemente dalla sua fondazione nel 2001. Il fatturato consolidato ha toccato i 110 milioni di Euro, con un balzo del 29 per cento rispetto all’esercizio precedente, e un margine operativo lordo di circa 26 milioni. La sua presenza è costante in tutte le principali fiere mondiali del rivestimento ceramico e dell’arredamento di interni ed esterni, compreso l’ultimo Salone del Mobile di Milano.
Evidentemente Laminam ora si lancia verso nuovi traguardi, dopo aver inaugurato a fine 2016 a Borgo Taro quello che Selmi aveva definito “più bel stabilimento di lastre a livello mondiale”, grazie alla ristrutturazione di un vecchio stabilimento, in origine della Edilcuoghi, impianto che però aveva destato i timori degli abitanti per le esalazioni legate all’inchiostro utilizzato nelle lavorazioni.
Altro discorso vale per le scelte compiute dall’ ing. Stefani negli ultimi 2 anni. Il Gruppo legato alla System aveva toccato un fatturato di 530 milioni alla fine del 2017, cumulando i ricavi di System, Laminam, Modula, Tosilab, System Sicurezza, Premium Care e Studio 1 e occupando nel suo complesso 2.400 dipendenti. Già a metà 2016 avviene la cessione di System Logistics al gruppo tedesco Krones, poi a fine luglio del 2018 la notizia dell’ acquisizione dell’ 80% di System Ceramics da parte del gruppo Coesia di Isabella Seragnoli, ora se ne va anche Laminam. “Questa operazione conferma la mia volontà di dare continuità d’impresa – ha spiegato l’ industriale che ha fatto la storia degli ultimi 20 anni nella Tile valley – Il mio impegno primario, come più volte dichiarato, è quello di garantire negli anni a venire l’eccellenza manifatturiera sul territorio in un’ottica di rafforzamento di leadership sul mercato mondiale e di incremento in termini di posti di lavoro”. Insomma, sembra di poter riassumere il succo: non ho dietro di me una seconda generazione all’ altezza di un impegno diventato straordinario, ma sto vendendo una ad una le mie imprese con molta ponderazione, assicurando continuità aziendale e occupazione.
Disse all’ ultima conferenza stampa del Gruppo Alberto Selmi “Il Settore delle lastre è paragonabile ad una acciaieria di moda”, vale a dire la solidità del prodotto accoppiata all’ offerta di nuove tendenze sul mercato. Ora le grandi lastre devono riuscire a fare il salto, allargandosi in tutti gli ambiti dei pavimenti, dei rivestimenti e degli arredi e in mercati nel mondo finora non toccati.
Giorgio Pagliani