Buone nuove da Merano. Non solo per il vino, nonostante il Kurhaus Hotel con il Wine Festival sia uno dei templi ormai internazionali dell’alto di gamma, ma anche per altri prodotti modenesi artigianali, dall’aceto balsamico, ai liquori. In più, il mercato, con un 2018 segnato da buone soddisfazioni di crescita.

Le parole sono quelle dei modenesi presenti, in undici quest’anno tra prima, durante e dopo, la manifestazione, per i quali sono arrivati fior fiore di riconoscimenti – partire dal fatto di essere stati selezionati per partecipare a questa prestigiosa kermesse – fino all’assegnazione delle medaglie di platino e d’oro. Stiamo parlando di Az. Agricola Paltrinieri Gianfranco, Cleto Chiarli, Acetaia BG Villa Bisini Gambetti, Acetaia Giusti e Acetaia Rinaldi, tra i veterani e le new entry: Fattoria Moretto, Opera02 di Cà Montanari, Terraquilia Il Metodo Ancestrale, Acetaia Montale Rangone, Acetaia Marchi, La Piana e Casoni Fabbricazione Liquori.

Ciascuno con una propria storia fatta i sacrifici e di traguardi raggiunti, per prodotti sempre di più apprezzati all’estero, E che dopo un po’ di tempo tornano a sorridere anche sul suolo nazionale. Il segno che la ricerca ed il lavoro rivolto alla qualità premia, sul mercato italiano ha fatto registrare incrementi oscillanti, dopo questi 10 mesi del 2018, intorno al 5% rispetto allo scorso anno (e in taluni casi del +10%). Con dei valori aggiunti in alcuni casi come per Paltrinieri, di essere tra le 5 cantine europee selezionate da Wine Entusiast, una delle più prestigiose riviste al mondo in tema di vino. O l’aceto bianco bio di Acetaia BG, molto gradito nel nord Europa e in Giappone. Oppure come la Casoni che è tornata ad essere finalese e quindi modenese. Riconoscimenti di indubbio valore per il territorio nostrano, che arrivano da un palcoscenico di tutto rispetto come il Merano Wine Festival e che premiano il lavoro e le fatiche di anni. Lavoro, non giudicabile in un paio di minuti come a volte è capitato.

fp