Ultimo aggiornamento:  7 Giugno 2019 9:32

I CENTO (anni di) FIORINI

Un secolo di storia per la storica azienda vitivinicola modenese

100 anni di storia. Un secolo di vino… lambrusco ed oggi non solo. È quello che si appresta festeggiare nel 2019 Poderi Fiorini. La data è fissata per il 22 giugno prossimo, nella tenuta di Torre dei Nanni a Savignano sul Panaro. La serata che prevede  degustazioni ed assaggi di produttori di vino ed altro provenienti da tutta Italia, è aperta a tutti. Il ricavato andrà in beneficienza al Tortellante, laboratorio terapeutico–abilitativo dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano. La ricorrenza quella vera – il secolo di storia – cadrà l’ottobre prossimo, dopo che si saranno fatti i conti con la 100esima annata tra raccolto, quantità e soprattutto qualità delle uve.

Correva l’anno 1919, racconta Alberto che oggi conduce campagna e proprietà insieme alla sorella Cristina ed ai figli già propensi al lavoro in vigna. “Parti mio bisnonno a pochi km da Carpi, poi tocco a mio nonno e quindi a mio padre a prendere in mano la vigna ed andare avanti. Un lavoro condotto con amore poi trasmesso a me e mia sorella Cristina. Lo stesso amore e la passione con cui alimento oggi i miei figli”, dice.

Dopo Carpi, venne il podere – e c’è ancora ed è produttivo – di Ganaceto alle porte di Modena. Infine Torre dei Nanni, a Savignano. Operazione quest’ultima in cui hanno messo tutto loro stessi. Un terreno collinare, dalle peculiarità uniche: verso Vignola si produce Grasparossa e le bollicine di Pignoletto. Dall’altra parte sempre uve di Pignoletto (ma vinificato fermo), cabernet, merlot e barbera. Sensazionale poi è la terra, di tipologia diversa in più punti della collina su cui sono impiantate le vigne e la cantina interrata con sopra ed ai lati i vigneti.

È Una bella storia quella dei Fiorini, di quelle che non solo arricchiscono il territorio, ma insieme lo promuovono: in regione, in Italia e nel mondo. È una storia fatta di scelte coraggiose, fatica ed impegno: tantissimo. Ma anche e soprattutto di numeri: oggi l’azienda tra Modena e Savignano, produce 2000 quintali di vino (2400 quintali d’uve) nelle diverse tipologie: lambrusco di Sorbara, Grasparossa, Salamino§, quindi Pignoletto, Merlot, Cabernet e Barbera. Vini che nel tempo sono stati apprezzati e ricercati. Basti pensare che il mercato vale per l’Italia, il 60% della produzione e per l’estero il restante 40%. Parliamo soprattutto di Europa, con paesi come Belgio, Olanda, Danimarca Svizzera, Svezia, Norvegia e Francia; mentre da quest’anno si è fatta avanti anche la Grecia. Il primo mercato estero di riferimento però sono gli Stati Uniti, seguiti da Canada, Sud Corea e Giappone.

Tornando alle scelte coraggiose, c’è stata quella l’anno passato di lasciare inalterato il prezzo della bottiglia – a seconda delle tipologie – per un accordo con i distributori e per non dover fare retromarcia in un futuro prossimo. Scelta che al momento ha ripagato, facendo lievitare le vendite. Il 2018 l’azienda infatti ha chiuso con un fatturato di 700mila euro ed un incremento rispetto all’anno precedente dell’8%. L’anno in corso, quello del centenario, s’è aperto invece un po’ altalenante, coi primi mesi lievemente sottotono, ma con aprile e maggio già in netta ripresa.

Filippo Pederzini