Ultimo aggiornamento:  5 Novembre 2019 9:18

Il ceramico segue il mondo

Graziano Verdi, amministratore delegato del Gruppo Italcer

Graziano Verdi, amministratore delegato del Gruppo Italcer, con un passato come Presidente e Ceo di Graniti Fiandre del Gruppo IRIS e poi con ruoli di comando in Technogym e nella multinazionale belga Koramic, non usa mezze parole sull’annuncio, mai tanto atteso, dell’avvio della Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo “La Bretella sarebbe utile anche per l’abbattimento dell’inquinamento nel distretto. Rispetto alla Spagna noi siamo ancora nel Medioevo, mancano solo i cavalli. Là in Spagna si arriva diretti nel distretto di Castellon, uscendo dall’autostrada”.
Il manager bolognese si mostra soddisfatto dopo appena due anni dalla creazione del Gruppo, nato dall’alleanza con il fondo Mandarin Capital Partners del vulcanico economista imolese Alberto Forchielli. Oggi Italcer – dichiara Verdi – ha un fatturato sui 200 milioni di euro e, secondo l’ indagine sulle dinamiche del settore condotta da Pambianco, dopo l’ultima acquisizione della Rondine di Rubiera – prima controllata paritariamente dalla famiglia Giacobazzi e dal gruppo turco Seramiksan – occupava già nel 2018 il settimo posto  tra le “major” della ceramica (lo studio non indicava il valore del Gruppo Concorde , che non deposita bilanci per scelta aziendale, a cui  viene attribuito comunemente il secondo posto dopo Marazzi, detenuta dal gruppo americano Mohawk).
“Abbiamo incentrato la nostra crescita con il focus sul Made in Italy – spiega Verdi – ma ci pare troppo ghiotta in questa fase l’opportunità degli Usa per non andare a produrre là. Crediamo di poter cogliere il momento buono a livello di innovazione, anche se lo stabilimento inizierà ad essere costruito soltanto nel 2021. In altre parole a medio breve si coglie un vantaggio per chi produce negli USA, ma a lungo non risolve la tendenza generale“.
Il Gruppo Italcer comunque consolida il suo 80% di export, mentre osserva che l’andamento dei principali gruppi nel 2018 è apparso in calo superiore alla media del settore.
“In Italia la situazione economica e finanziaria non consente miracoli. La ceramica ha a suo favore l’ appetibilità del Made in Italy – prosegue il Ceo –  Comunque noi sul fronte acquisizioni abbiamo in pista una operazione da completare entro 6 mesi. Più avanti faremo un’altra operazione nel 2020” e fa notare “abbiamo dato la stura nel ceramico alle operazioni di Merger and Acquisition, abbiamo dato valore certo alle imprese” e segnala come successivamente sia seguita l’operazione del Fondo QuattroR su Ceramica Ricchetti e altri movimenti siano in corso nel distretto.
Il catalogo dei prodotti di ItalCer sull’alta gamma di prodotto è completo.
Ava presidia  le grandi lastre, dove in previsione del Cersaie è stato lanciato il nuovo formato 1 metro per 1 metro, e  proprio dalla collaborazione tra lo Studio Fuksas, uno dei più rinomati e prestigiosi al mondo e Ava, marchio di lusso de La Fabbrica è nata la nuova collezione Scratch, firmata dagli architetti Doriana e Massimiliano Fuksas, un prodotto contemporaneo, di spirito metropolitano, fortemente identitario, originale e riconoscibile, disponibile fino al formato 320×160 cm in 6 millimetri di spessore. Dalla ceramica Elios di Fiorano sono state presentate in fiera le collezioni Victory e Lamina con un gres porcellanato ad alta resistenza, mentre Rondine ha sciorinato 6 collezioni: Canova, Loft, Volcano, Daring,Valeria e Skyline. Infine per Devon&Devon, azienda specialista nell’arredo-bagno classico, alla ribalta la collezione Kaos disegnata dal creatore, l’architetto Massimo Iosa-Ghini.
“Andamento molto favorevole del Cersaie come affluenza – sintetizza Verdi – Francia e Germania molto sopra la media del settore in base alle nostre vendite. Gli Usa in generale stanno soffrendo molto. Bene l’Oriente. Medio Oriente meno brillante a causa della creazione di barriere derivanti da certificazioni a ostacolo del nostro export.
“L’obiettivo a medio termine resta la Borsa entro il 2022” precisa sicuro.
E come andrà l’economia nel frattempo?  “Una ripresa ci sarà verso la fine del 2020, se non si innescano effetti negativi dalla proliferazione dei dazi.
In Italia siamo un paese frenato: ci sono 1400 miliardi di depositi bancari, ma la gente ha paura di investire.
Se ora si inizia a parlare di Eurobond, il ciclo dell’economia riparte.
Pensi – conclude – avere per la ceramica un mercato domestico normale, vorrebbe dire il 30% del mercato. Oggi pesa solo per il 20% ed è tanto fatturato in meno”.

Giorgio Pagliani


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