Ultimo aggiornamento:  5 Novembre 2019 9:18

Il ceramico segue il mondo

Marco Bonvicini direttore vendite Italiadella Caesar
Caesar resta un caposaldo del primo gruppo del settore ceramico con proprietà italiana, il Gruppo Concorde, che con i suoi tanti marchi (Atlas Concorde, Supergres, Marca Corona, Mirage, Refin, Fap, Keope, Infinity quelli prodotti in Italia) assomma  un fatturato di oltre 700 milioni di euro e occupa circa 2.200 dipendenti, sulla base degli ultimidati conosciuti.
Atlas Concorde di Fiorano nasce nel 1969 e il 2019 è quindi l’anno del 50° dalla fondazione dell’“impero”, che ora è guidato da Luca Mussini.
Allo stand di Caesar Marco Bonvicini, direttore vendite Italia,ci descrive le caratteristiche delle collezioni in fiera “ Presentiamo 4 serie di materiali, di cui 2 si ispirano a materie naturali.
Tra i marmi – prosegue il dirigente – con le tecnologie digitali si sta vivendo una seconda giovinezza. All’interno del brand Anima, nel progetto abbiamo inserito la nuova linea Ever, che richiama l’eleganza senza tempo. Abbiamo trovato ispirazioni da marmi non troppo densi di colorazioni e di vene, che sono esercizi di stile poco apprezzati dagli utilizzatori, ma puntando a rifarsi a texture gradevoli, lavorando sulla definizione delle vene, la luminosità dei bianchi come materia base e su un’ ampia gamma di formati e finiture.
Novità della nuova collezione la ricerca su tre marmi italiani, su un marmo brasiliano e su un onice discreto, caratterizzato da una leggera sovrapposizione di toni grigi su fondo chiaro”.
Tornando al gres, ci racconta Bonvicini “Con Hike si parte da legni naturali sverniciati, con il nodo visibile. Abbiamo quattro colorazioni di base con doppia finitura morbida e pulibile per uso interno e antiscivolo per l’esterno con la novità dell’ inserimento della plancia, in formato 30 per 240 centimetri”.
Si passa poi alla serie Clash, sempre con ispirazione alle pietre naturali, specie le quarziti. Viene declinata in cinque colori, sei formati e quattro finiture di superficie. È disponibile anche in formato 22,5 per 22,5 e 22,5 per 45,dato che le misure più piccole sono particolarmente adatte per terrazzi, dato che facilitano lo scorrimento dell’acqua piovana.
Un’altra serie ha per titolo Join, quindi Unione.
Join è un impasto di colorazioni, che mira ad unire la modernità del cemento e l’eleganza della resina, restando nel solco del gres porcellanato. È esibita in 10 colorazioni diverse, che partono dai classici bianchi, tortora, antracite, fango fino a toni accesi tipo le spezie orientali, i verdi dei muschi naturali e gli accesi blu dell’ inchiostro. I formati vanno da 11 per 60 fino a 120 per 300, con un formato nuovo 80 per 80.
La lastra è realizzata anche in 120 per 278 cm, una altezza studiata per ottimizzare l’impiego a parete. I toni degradè si ispirano ai crepuscoli e le texture con fili o lame di colori mutano in verticale. Ci sono anche lastre con tondi disegnati e infine con altri 3 decori, che fanno risaltare le venature in contrasto con il colore di fondo.
Passando all’ arredo-bagno, anche quest’anno viene presentata la linea di bagni e piatti doccia Nami con nuovi modelli e la possibilità di avere il lavandino bicolore, con tempi di consegna certi e competitività nei prezzi, in quanto prodotta e venduta dal partner Ornatop di Pesaro.
Caesar, per il resto, si consolida come partner per grandi progetti e per realizzare residenze, dove si valorizza anche la durata dei materiali e, come suggerisce Bonvicini, “Gres vuol dire durabilità”.
Le grandi lastre hanno un doppio utilizzo – ci spiega -3 “Sotto la serie Project evolution si cela una evoluzione di serie esistenti di formati con il lato inferiore ad un metro, poi riprodotte in dimensione più grandi fino al 160 per 320”.
Il giudizio sull’andamento di Cersaie è positivo “Primo consuntivo della fiera con affluenza molto buona fin da subito. Clienti preparati, molti clienti orientali, tutti gli europei presenti”.
In Italia Caesar mantiene le posizioni del 2018. “Con le lastre apriamo nuovi canali di vendita con un semilavorato. Il mercato nazionale d’altronde sembra ingessato. La normativa agevolativa e’ sempre provvisoria e spesso rinnovata in extremis” ammette il direttore vendite.
“Constatiamo una forte penetrazione del prodotto spagnolo e del resales sui canali telematici. Quindi raddoppiamo l’attenzione al presidio del territorio e alle tecniche di vendita. Sul lato produttivo abbiamo fatto investimenti nella logistica importanti per il picking dei prodotti, dato che le lastre sono molto delicate, sono contate e non si possono spezzare”.
Per chi opera nel distretto “la Bretella sarebbe importante, ma è una araba fenice, sopravviviamo, anche se servirebbe tanto”.
L’azienda infine è in possesso della certificazione Ecolabel e applica i criteri ambientali minimi Cam, richiesti dal Ministero dell’Ambiente per partecipare alle forniture per gli enti pubblici.

Giorgio Pagliani


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