Ultimo aggiornamento:  10 Settembre 2019 7:06

Priorità per l’Emilia del futuro

Ottava edizione di Farete e prima Assemblea da Presidente di Confindustria Emilia Centro per Valter Caiumi, che aveva raccolto in primavera il testimone da Alberto Vacchi.

Secondo la sua prassi, l’imprenditore carpigiano va deciso a presentare il suo programma: 12 progetti, che spaziano dalla scuola alla riqualificazione dei lavoratori, dagli indicatori di perfomance della comunità alla cabina di regia per anticipare crescita e naturale evoluzione industriale, dalla spinta all’export alla politica di attrattività territoriale, che passa dai  brand leaders a favore di tutto il  tessutoeconomico.
La popolazione del mondo – spiega – si va concentrando nell’area delle grandi città.

In Emilia nel raggio di quasi 60 km dal capoluogo si arriva ad ogni confine, da est a ovest, di  Emilia Centro, in un’area popolata da 2,1 milioni di abitanti, con più di cento comuni per 3.268 imprese.
Un’area con tre poli universitari, 126mila studenti e un primato storico dell’Alma Mater; uno scalo aeroportuale con 8,5 milioni di viaggiatori; un polo fieristico, secondo a livello nazionale; uno snodo ferroviario che conta più di 58 milioni di passeggeri in transito ogni anno.

Unico riferimento, appena accennato alle vicende politiche in un breve passaggio sulle autonomie “C’è convenienza a puntare su di noi e lasciarci correre, ma in un contesto di un paese pulito e unito”.

I temi proposti come priorità per l’area unica iniziano con lo stato della mobilità,
dove si deve giungere a una rete connessa di metropolitana di superficie, treni diretti non stop tra i nostri poli, come prima fase, ma poi arrivare anche alle connessioni con le zone industriali dell’Appennino.
Fuori dall’Emilia, gli altri non stanno a guardare “I dati dicono che dal 2017 al 2025 l’aeroporto di Venezia investirà circa un miliardo, tre volte i nostri investimenti. Con i nostri 8,5 milioni di passeggeri attuali, se vogliamo dire la nostra tra 10 anni, dobbiamo immaginare un’infrastruttura in grado di gestire più del doppio dei passeggeri attuali, avvicinandoci a 20 milioni di utenti per anno.
Se non cambiamo passo rischiamo la retrocessione, anche come modello economico”.

Seconda e terza priorità l’Education cioè la scuola e le infrastutture digitali.

L’ultimo passaggio ha per titolo il treno della manifattura e le cifre sono inesorabili.

“La fotografia sulla forza industriale di Emilia Centro, quando si va ad analizzare le nostre specializzazioni a livello nazionale, è esplicita: qui si produce il 96% del valore aggiunto del settore ceramico, il 37% nei prodotti a base di carne, il 35% nelle macchine per agricoltura, il 34% nel segmento automotive, nelle due ruote Bologna da sola produce il 30% del valore aggiunto del Paese -, per citare infine la packaging valley, che concentra sul nostro territorio più del 70% del fatturato nazionale”.

Ma “chi vuole scalare le economie moderne deve approcciarsi a un nuovo mondo dove le relazioni, le competenze sono diverse. Più condivisione di conoscenze, barriere più basse per un confine più vasto, dove le relazioni, le competenze sono diverse” ammonisce l’ industriale a capo del Gruppo Voilap.
“L’internet of Things è parte della nostra vita di cittadini, ma non ancora allineata al mondo delle imprese. Partiamo in vantaggio – conclude orgogliosamente Valter Caiumi – sicuramente grazie al nostro DNA, il nostro posizionamento, le nostre Filiere, la nostra unione, l’essere motore di relazioni. In continua competizione con noi stessi, oggi vogliamo dire alla nostra comunità che non arretriamo e non molliamo il nostro posizionamento, perché abbiamo ancora fame di crescita e siamo orgogliosi di essere quello che siamo”.

G.P.