Ultimo aggiornamento:  17 Gennaio 2022 5:37

Ripresa, ma col caro energia

La crescista c’è ma crescono molto i costi energetici che si sono ormai quintuplicati.

Strana situazione quella che si trova ad affrontare l’industria ceramica a fine 2021. L’anno è andato favorevolmente aldilà delle previsioni, ma il sovrapporsi di aumenti di cinque volte del costo del metano e della carenza di diverse materie prime rischia di tradursi in una frenata produttiva incalcolabile.

Alla usuale conferenza stampa di fine anno il presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani fa un resoconto a luce e ombre dell’annata.

“Abbiamo assistito ad un miglioramento della congiuntura già da maggio 2020, appena superato il lockdown, poi la tendenza si è rafforzata. Abbiamo registrato un più 15% in valore a fine settembre 2021 e Prometeia ci dà una crescita del 12% a fine anno”.

Peccato che sia in corso una fortissima crescita di tutti i fattori produttivi. “Siamo pieni di ordini e nel frattempo ci sono tensioni altissime nel servizio ai clienti – constata il Presidente – La bolletta energetica si avvicina a 1 miliardo su un fatturato totale di 5,5 miliardi”.

E Savorani inizia a tirar fuori dalle scarpe qualche sassolino, come diceva Cossiga a suo tempo. “Consumiamo gas naturale di provenienza estera in gran parte, quando abbiamo disponibilità di gas nazionale. Nel 1995 l’estrazione nazionale era sopra i 20 miliardi di metri cubi, ora siamo di poco sopra ai 4miliardi. Basterebbe poco per riattivare parecchia produzione anche nell’Atlantico”.

E poi, ormai immancabilmente, l’accento sul meccanismo comunitario degli Ets, che si basa su quotazioni libere, tanto che nel giro di un anno sono passate da 25 ad 85 dollari a tonnellata del prezzo della CO2 e non si vede un arresto del trend. Quindi ne deriva che la speculazione si infittisce e appare vincente.

Aggiunge il direttore Armando Cafiero “Oggi siamo a 115€ come prezzo del metano, cinque volte i prezzi medi storici. Gli oneri di sistema continuano a gravare sulla bolletta elettrica, è lecito aspettarsi un intervento governativo entro il primo semestre, mentre il meccanismo dell’Emission trading a questi livelli di costo non può essere un incentivo alla transizione ecologica. Il nostro Governo deve cambiare passo in Europa” e il messaggio diretto a Mario Draghi, che ha fatto la sua prima uscita da premier proprio nel distretto ceramico di Sassuolo, è ben chiaro.

Riprende la riflessione il presidente “Non vorrei che si facesse crescere le energie fossili tanto per rendere competitive quelle alternative. Se la transizione ecologica dovesse riportare alla riduzione del manifatturiero europeo, la perderemmo di mano, si finirebbe per trasferire la produzione verso i Paesi del Terzo mondo” e va da sé che non sono certo noti per il rispetto dell’ambiente,

Il leader dell’Associazione richiama l’attenzione sulla necessità di attrezzarsi su altre fonti energetiche, che devono essere concorrenziali con il gas per la fornitura all’ industria energivora.

“È a rischio il 34% di export nei paesi extra UE” – sentenzia – E non basta: scompaiono i materiali per realizzare gli impasti bianchi. Per i trasporti via acqua altra mazzata viene  dall’inarrestabile crescita dei noli marittimi. Negli Stati Uniti molte navi porta container sono alla fonda fuori dai porti e ne consegue ritardo nelle consegne e aumento dei costi.

Ma vediamo i dati del 2021, un anno che resterà memorabile a livello produttivo.

Il preconsuntivo 2021 – recita la nota stampa – elaborato da Prometeia sui dati di settore evidenzia per l’industria italiana delle piastrelle di ceramica volumi di vendite intorno ai 458 milioni di metri quadrati (+12% rispetto al 2019), derivanti da esportazioni nell’ordine di 367 milioni di metri quadrati (+13%) e vendite sul mercato domestico per oltre 91 milioni di metri quadrati (+9%). La crescita interessa praticamente tutti i principali mercati del mondo, dove le performance più positive sono negli Stati Uniti, Germania, Belgio e Paesi Bassi. La produzione è attesa superare i 430 milioni di metri quadrati, in crescita del 25% circa.

Sul tema delle infrastrutture ancora semaforo rosso per la Bretella Campogalliano – Sassuolo ferma al palo, mentre al porto di Ravenna i lavori fervono.

Sempre a livello regionale in ambito sicurezza dei posti di lavoro è stato firmato ad inizio dicembre il Protocollo sulla gestione della silice cristallina. Commenta Savorani “Abbiamo lavorato con successo insieme per contemperare le esigenze di tutela con i relativi controlli e la competitività delle imprese. Ritengo che questo protocollo possa essere considerato un benchmark di valore assoluto nella prevenzione, oltre che nell’applicazione di una direttiva UE e del suo recepimento in Italia. Nel rispetto dei ruoli, questa cooperazione dovrebbe diventare un esempio da replicare anche per altre questioni di interesse generale”.

Infine la formazione, dove si è avviato un percorso biennale con la nascita dell’ITS ceramica industriale, partito in autunno all’Istituto Volta di Sassuolo con 25 studenti. “L’investimento sulle giovani generazioni – dichiara il Presidente – preparate sia sulle nuove tecnologie di fabbrica 4.0 che sul tema sempre più centrale della sostenibilità, sono un fondamentale tassello della nostra competitività attuale e futura”.

Giorgio Pagliani