Ultimo aggiornamento:  11 Aprile 2019 10:13

Vinitaly 2019: lambrusco e soddisfazioni

“Un afflusso di visitatori che non si vedeva da anni… un numero di contatti quasi impensabili.” Commenti positivi che riflettono la soddisfazione respirata tra gli operatori modenesi presenti al 53esimo Vinitaly. Un edizione dai numeri importanti: più di 4000 espositori da tutto il mondo a Verona dei quali 36 dal nostro territori. Tanta dicevamo, la soddisfazione, come pure l’interesse e la richiesta per il lambrusco qualità. Risvolti, quasi anticipati dall’indagine di Signorvino qualche giorno prima dell’avvio della manifestazione internazionale che nel primo trimestre dell’anno segnava un incremento delle vendite del 31% rispetto all’anno passato, al passo col Prosecco. Ma sono anche parole che trovano riscontro per voce degli operatori medesimi, sia nel mercato che pare avere messo il segno più in particolare all’estero, che nelle richieste in fiera da parte di buyer ed importatori stranieri. In numero crescente quest’anno.

E pensare che l’avvio della fiera non era stato dei migliori. Nella giornata di apertura, domenica a parte le prime ore di apertura nel resto della giornata si è quasi “battuta la fiacca” nel padiglione dell’Emilia Romagna. Trend che lasciava presagire una quattro giorni sotto tono. Rinvigoritasi fortemente però, già il lunedì e il martedì, quando in certi momenti si è toccato il tutto esaurito con la fila agli stand in attesa del proprio turno per assaggiare le varie tipologie di lambrusco: dal Sorbara al Grasparossa al Salamino.

Forte l’affluenza dal nord Europa come pure da USA, Giappone e Corea. Mercati ormai di riferimento per le bollicine rosse in cui l’export tende a consolidarsi. Non sono mancati sudamericani e cinesi. Presenza quest’ultima che a più d’uno lascia scappare una battuta sulla cosiddetta “Via della Seta”: “Accordo eccellente. L’auspico è quello di un abbassamento delle tasse almeno. Dato che per Paesi produttori nostri competitor come Cile e Australia, sono stati sottoscritti accordi bilaterali che vanno in questa direzione agevolandoli”; mentre sale qualche piccola apprensione rispetto alle minacce di dazi da parte degli USA verso determinati prodotti tra cui il vino.

Altra nota positiva, le visite nelle aziende produttrici, in occasione della kermesse che in qualche caso non sono mancate. Segno che col vino, pure nel caso del lambrusco si sta consolidando un circuito turistico di sicuro interesse: per vedere e capire come si fa e degustare direttamente in cantina.

fp