Ultimo aggiornamento:  13 Gennaio 2020 12:58

Attesa per il 2020

Settore in salute ma attesa per il 2020. A dirlo gli operatori modenesi presenti – tra produttori di macchinari e prodotti specifici – che promuovono la fiera per la qualità che riesce ad espriemere.

Qualche affare si è chiuso anche in fiera direttamente. Salone per cui resta importante esserci. Perché, luogo ideale per la presentazione delle novità, incontrare clienti, allacciare contatti e, soprattutto per la qualità degli operatori “Che continua a cresce e ad esprimere”. E questo è il bicchiere mezzo pieno secondo i modenesi presenti – otto in tutto le realtà produttivo/imprenditoriali due delle quali multinazionali – quest’anno al Marmomac, salone veronese del marmo e delle macchine per la sua lavorazione. 

Quello mezzo vuoto e che si resta, pur lavorando in attesa di ciò che potrebbe riservare il futuro già dal 2020. Per un settore che, pur essendo in buona salute, passa da momenti di lavoro frenetico ad altri di quiete. 

Il resto, giusto ricordarlo, sono: l’innovazione a farla da padrone, ma anche e soprattutto il made in Italy, garantito dalle imprese modenesi, molto apprezzato dagli stranieri e valore aggiunto anche nei macchinari per la lavorazione del marmo. “C’è chi li cerca fatti su misura, e chi la garanzia e l’assistenza post vendita. Ma anche particolari lavorazioni che altrove non si trovano come prodotti specifici quali resine adesivi ed abrasivi. Un insieme di valori che Modena e il suo territorio nel loro piccolo dato questo settore di competenza più per altri riescono ad esprime bene. 

E poi i numeri dell’edizione 2019 di Marmomac, la 54ª edizione. 69mila gli operatori specializzati arrivati da 154 Paesi e 1.650 aziende da 61 nazioni. Un incremento di mille visitatori rispetto al 2018 che conferma l’alto tasso di internazionalità della manifestazione. Sono cresciuti gli arrivi dall’Unione Europea, in particolare da Germania, Francia, Polonia e Austria. Mentre si sono riscontrare presenze sempre più qualificate da Stati Uniti, Iran e Brasile. Maggiore poi, anche l’interesse da parte del mercato-Italia con un aumento degli operatori nazionali accreditati.

Con questa edizione Marmomac raggiunge gli obiettivi prefissati, stimolando il mercato domestico, valorizzando la qualità e l’unicità della pietra naturale grazie alle nuove iniziative di formazione rivolte in particolare agli interior designer e agli architetti. Da notare inoltre il lavoro di concerto col Ministero dello Sviluppo economico, Ice Agenzia e Confindustria Marmomacchine per consolidare l’internazionalità attraverso incoming e incontri B2B selezionati.

Un ruolo sempre maggiore, all’interno della rassegna, lo ha ricoperto The Italian Stone Theatre, il padiglione su design, innovazione e sperimentazione, quest’anno dedicato al tema Naturality; volano utile per la promozione della pietra naturale. Ma non solo: perché Mrmomac, coerentemente con l’evoluzione del sistema fieristico, si configura sempre più come una rassegna in grado di fornire all’intero settore soluzioni e servizi. Tra questi, in particolare, un sistema di relazioni che supporta le aziende nell’approccio ai mercati esteri, implementando una community globale attiva 365 giorni all’anno.


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