Ultimo aggiornamento:  19 Gennaio 2021 8:18

Perché è accaduto ancora?

GIORGIO SGARBI e BARBARA, CORNIA “Natura che cura” Coopattiva di Nonantola

Tra le imprese colpite dall’esondazione del Panaro c’è anche Coopattiva, la storica cooperativa sociale modenese (aderente a Confcooperative) che si occupa di inserimento al lavoro di persone con disagio. Le acque hanno invaso i terreni del progetto di agricoltura sociale “Natura che cura”, avviato nel 2018 a Nonantola e oggi completamente in ginocchio.

“Sicuramente si tratta di un duro colpo per il nostro progetto – afferma il direttore di Coopattiva Giorgio Sgarbi – Siamo intervenuti subito per provare a limitare i danni e iniziare il recupero della situazione. Purtroppo le acque hanno danneggiato un po’ tutto ciò che era a terra, dal grande orto alle serre e strutture”. “Avevamo iniziato da pochi giorni le attività di piantumazione di un grande bosco – aggiunge l’educatrice Barbara Cornia, responsabile del progetto “Natura che cura” – Insieme ai lavoratori con varie tipologie di disagio avevamo dato avvio alle operazioni di allineamento e piantato le prime di oltre mille piante. È un progetto molto bello che stava dando grande motivazione ed entusiasmo a tutti, in questo tempo difficile di Covid”. “Di sicuro una situazione del genere non ci voleva, non per questo però abbiamo intenzione di fermarci – riprende Sgarbi – La missione di Coopattiva è utilizzare il lavoro come strumento di inclusione e mai come in questo momento sentiamo che si tratta di un obiettivo vitale per l’intera società”.


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