Ultimo aggiornamento:  13 Novembre 2020 4:41

“Prova” vincente

Tra analisi e soluzioni ottimali, quasi 40 anni di un laboratorio da sempre all’avanguardia.

Lo scienziato e il fanciullo, è una frase di Marie Curie che meglio definisce Modena Centro Prove, azienda modenese, o meglio laboratorio di prova ed analisi che opera nel settore delle analisi chimiche e dei servizi tecnologici. “Un fanciullo ha molta curiosità – spiega Giuseppe Sant’Unione, patron di MCP – molta voglia di scoprire. Qualità che non deve mai mancare ad uno scienziato. Perché altrimenti perderebbe l’interesse nel proprio lavoro. Ognuno di noi deve avere dentro di sé quella curiosità e quella voglia del “nuovo” per risolvere le problematiche e le necessità che ci consegna il cliente, sempre diverse e molto spesso singolari”. 

È di sicuro un cappello originale quello che fa Sant’Unione per introdurre questa realtà imprenditoriale che affonda le radici nella metà degli anni ’80 del secolo scorso. All’epoca non era che un laboratorio accorpato alle Acciaierie di Modena, assurgendo però a laboratorio a tutti gli effetti quando l’acciaieria interruppe la produzione intorno al 1989. Periodo in cui si sono sviluppate due nuove Sezioni che tutt’oggi affiancano la “Sezione Metallurgia”: la “Sezione Ecologia” e la “Sezione Ceramica”. “Una diversificazione di servizi – riprende – che fa di Modena Centro Prove s.r.l. una struttura completa all’interno di un contesto produttivo sempre più esigente ed in continua evoluzione. Oggi continuiamo ad operare nel pieno rispetto degli standard qualitativi, cogenti e volontari che lo hanno posto sul mercato come società leader, unica nel proprio settore per la completa gamma di servizi di prova forniti. Abbiamo affiancato le aziende nella loro evoluzione nel tempo, supportandole in particolare nell’ambito della ricerca e dello sviluppo dei prodotti. Siamo cresciuti in questo modo ed evoluti di pari passo con i nostri clienti. Ci presentiamo come il “Consulente di fiducia” garantendo la sicurezza di un partner affidabile, sicuro e competente”. 

Sul peso del cliente dato anche l’importanza che riveste per la crescita stessa di MCP, Sant’Unione concede ulteriori approfondimenti. “Il cliente è il core business di MCP. La nostra mission è trovare e sviluppare le giuste soluzioni per lui. Affiancarlo nella quotidianità, con l’obiettivo di rendere il suo prodotto maggiormente competitivo sul mercato. Per fare questo mettiamo a disposizione know how ed equipment; operando su diversi settori (Ecologia, Ceramica, Automotive, Metallurgia) MCP dispone di competenze e di un parco strumenti altamente variegato e qualificato, difficile da ottenere per i competitor. I nostri principali clienti si dislocano tra le provincie di Modena, Reggio Emilia e Bologna, trovandosi proprio qui il cuore del settore ceramico e della terra dei motori. Ne contiamo però diversi anche nel resto d’Italia, così come all’estero (Emirati Arabi, Russia, Turchia)”.

E poi il territorio, quello modenese che se in un primo momento, non ha nascosto le difficoltà per un laboratorio del genere, poi ha reso i propri frutti. “Quando abbiamo iniziato nel 1985, parlare di laboratori per conto terzi era come esprimersi in modo estremamente astratto. Infatti siamo stati i primi ad attivarci a Modena in questo senso nel settore metalmeccanico. Non è stato facile far capire alle aziende la nostra funzione di supporto, se non quando si sono presentate le crisi economiche e produttive, nel settore meccanico, con la riduzione di produzione di aziende come l’allora Fiat Trattori, ad esempio; a questo si sono aggiunte problematiche dal punto di vista ambientale (emissioni, rifiuti, rumore, acque, ecc.) che ci hanno sollecitato ad aprire un settore rivolto, appunto, all’ambiente. Anche il comparto ceramico non è stato da meno. Siamo stati interpellati per analisi delle materie prime e di conseguenza abbiamo reso operativo un ambito dedicato prettamente al settore ceramico. L’interfacciarsi con questo mondo ci ha condotto ad effettuare anche controlli e analisi sulle piastrelle, controlli che si sono resi cogenti per legge e nel rispetto di normative nazionali ed internazionali”.

Insomma, qualità a tutto tondo. Che ricercano, che sviluppano, che creano e che offrono.  “MCP ha ottenuto diversi riconoscimenti; è infatti laboratorio accreditato n. 1018 ai sensi della UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018, ed è inoltre azienda con sistema di gestione qualità certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001:2015. Da non tralasciare, inoltre, le numerose partecipazioni a varie tipologie di prove valutative (Proficiency tests, confronti interlaboratorio, ecc.), che permettono allo staff di Modena Centro Prove di poter offrire la massima precisione ed accuratezza nel lavoro svolto”.

Per riprendere l’ambito dell’originalità, caratteristica che per altro l’ha contraddistinta fin dagli albori, MCP sul proprio sito web ha una pagina denominata futuro. “Semplicemente – precisa Sant’Unione – perché senza futuro, senza obiettivi da raggiungere, saremo persi.  Soprattutto perché, un’azienda senza obiettivi non ha e non può avere futuro; ma anche e vale comunque, un’azienda che non pensa al proprio futuro, non ha obiettivi”. Futuro però fa anche rima con nuove tecnologie, personale qualificato, giovani su cui investire e formazione. “In modo imprescindibile, almeno nel nostro caso. MCP conta al momento 37 persone, tra dipendenti e collaboratori, dove il 70% ha un’età compresa tra i 25 e i 40 anni. Grazie a questo team “giovane”, le nuove tecnologie sono parte integrante del nostro personale, sempre più smart e interconnesso con la strumentazione, con la clientela, con il mercato. Anche il cliente apprezza la modernità, e l’essere smart del laboratorio: non carta, ma rapporti di prova visionabili su cloud, quando e dove vuoi. Abbiamo una rete di collaborazioni esterne, che ci garantisce la completezza della nostra risposta al cliente, fornendo un servizio effettivamente a 360°: dove non arriviamo noi, lo chiediamo all’esterno; fra queste collaborazioni esiste anche l’Università, nelle sue varie facoltà specialistiche. E tutto questo negli anni – aggiunge Sant’Unione – si è tradotto in un fatturato in crescita continua, 2019 compreso quando l’andamento si è rivelato comunque soddisfacente. È al momento un po’ in flessione l’anno in corso ma siamo un’attività di servizi per cui, se le aziende lavorano, lavoriamo anche noi. I “danni”, però, non sono stati elevati; grazie al nostro codice ATECO, non abbiamo mai chiuso; è stata garantita la sicurezza sanitaria, adottando tutto quanto richiesto per legge, ed anche oltre; ci si è turnati utilizzando le ferie e non la cassa integrazione”.

Prima dei saluti, un’ultima riflessione su ciò che accomuna la quasi totalità delle realtà produttive: la burocrazia. “Purtroppo – dice – sempre più spesso la burocrazia non è in linea con l’aspetto pratico delle cose, andando così a creare enormi quantità di carta in realtà inutili. Buone invece le nuove modalità di comunicazione sperimentate emerse durante il lockdown: riunioni ed incontri via web, accessi alle pubbliche amministrazioni telematici, etc. segno che margini per cambiare ci sono”. Giulio Po