Ultimo aggiornamento:  14 Aprile 2019 8:42

Rallenta il ceramico

Il presidente di Confindustria Ceramica parla della situazione del settore e della vie di comunicazione utili per il distretto

È stato un anno di passaggio il 2018 per l’industria ceramica italiana. Si usciva da cinque anni di crescita con gli investimenti “gasati” dall’ effetto Iperammortamento e Industria 4.0 del Piano Calenda e le esportazioni erano attese ancora in crescita grazie al rinnovo per altri 5 anni dei dazi antidumping, autentica barriera contro la poderosa produzione cinese. Invece le previsioni ottimistiche di Prometeia presentate a fine 2017 si sono scontrate con la battuta d’arresto, segnalata nella usuale conferenza stampa di Confindustria Ceramica presso la sede, a Sassuolo.

Giovanni Savorani, il primo presidente romagnolo dell’Associazione dei produttori, commenta “C’è stato un piccolo rallentamento del 2,7% in Italia e del 3% sull’estero” compensato dall’allungamento delle ferie natalizie di due settimane per evitare di accumulare scorte sui piazzali degli stabilimenti.

Le misure su risparmio energetico e idrico non stanno andando avanti.

La Cassa Integrazione appare su valori sotto controllo, interessando circa 4.500 dipendenti.

Il Ciclo degli investimenti ha proseguito in maniera sostenuta ancora, con un leggero calo rispetto al 2017, quando le misure di Industria 4.0 avevano prodotto un effetto boom sull’acquisto di macchinari tecnologicamente avanzati, “tutti coperti dal cash flow aziendale – precisa Savorani – perchè forse l’imprenditore non vuole indebitarsi”.

Il fatturato e la produzione si sono assestati sui 410 milioni, grazie ad un export di 328 milioni e un mercato interno sugli 82 milioni di euro.

Sul piano internazionale sicuramente la tensione relativa alla guerra dei dazi tra Cina e Usa  non aiuta e le misure protezionistiche si diffondono in varie parti del mondo. È stato posto un dazio del 10% dell’import di piastrelle cinese in USA. L’Arabia Saudita vorrebbe mettere un dazio sull’import dalla Spagna, ma i nostri produttori soffrono la concorrenza di Polonia e Spagna.

“In Spagna fanno 40 ore anche sui cicli continui, da noi no – spiega il Presidente – la legislazione ambientale è meno rigida in Spagna, mentre in Italia siamo sotto ai limiti europei di ben 10 volte”. E aggiunge “È un bel fatto che a Sassuolo ci sia l’aria più pulita che a Modena e Reggio. L’imprenditore si fa vanto di essere bravo a casa sua.  Però – riflette – l’Unione Europea ha deciso che le emissioni in atmosfera delle imprese vanno abbassate del 20% nei prossimi anni. Ma in questo modo si rischia di penalizzare i diligenti, lasciando spazio ai negligenti”.

Le preoccupazione di carattere commerciale, inoltre, non riguardano soltanto i concorrenti europei a più basso costo di manodopera e di energia, ma anche lo sviluppo del mercato di prodotti alternativi alla ceramica che sono cresciuti nettamente nel 2018, come i luxury vinyl tiles, di origine plastica, il cui uso è prevalente per i pavimenti.

Anche per questo Confindustria ceramica ha avviato una campagna di comunicazione sui social per istruire il consumatore. “In Italia il 77% dei pavimenti è in ceramica – dichiara Savorani – ma all’estero la ceramica è nettamente minoritaria. Anche gli spagnoli e i tedeschi parteciperanno alla campagna”.

Sul fronte delle grandi lastre “C’è un rallentamento nel recepirle da parte del mercato e peraltro, quando c’è innovazione, c’è sempre qualche difficoltà a farla passare”.

Resta sul tavolo il sempiterno tema della Bretella Campogalliano-Sassuolo. In conferenza stampa il leader degli industriali si era abbandonato a considerazioni più ampie “Sul problema dei trasporti non servirebbe solo la bretella, ma anche il collegamento verso Lucca e il Tirreno. Potrebbero arrivare in Centro Europa i prodotti sassolesi via ferrovia”. Alla fine dell’ inverno è però giunta la notizia dal ministero dei trasporti che l’analisi costi-benefici ha avuto un esito positivo. “È stato eliminato l’ultimo ostacolo alla realizzazione dell’opera, il cui iter si era peraltro già concluso a luglio 2018 – ha esultato il presidente Savorani in una nota stampa – La Bretella Campogalliano – Sassuolo sarà in grado di raccordarsi con lo scalo merci di Marzaglia, consentendo un pieno utilizzo dello stesso nel segno dell’intermodalità, mentre il raddoppio della via Emilia nel tratto Modena – Marzaglia e la circonvallazione di Rubiera consentiranno un deciso miglioramento nella fluidità e scorrevolezza del traffico urbano, oggi causa di lunghe colonne e sistematici ritardi.È indispensabile che i 48 mesi – ha concluso – che decorrono dal luglio 2018, per la realizzazione di tutte le arterie stradali vengano rispettati”.

Infine l’associazione sassolese ha voluto mandare un ramoscello d’ulivo al Governo Conte con un apprezzamento per l’allungamento al 2019 del bonus formazione collegato ad Industria 4.0, “una misura che riveste particolare interesse per il nostro settore che ha investito molto in questi anni. Si tratta di una misura giusta, che punta a formare al meglio le competenze delle nostre maestranze, che rappresentano uno degli aspetti competitivi più importanti e centrali”. D’altra parte l’Associazione – conclude Savorani – sta peraltro concludendo un approfondito studio sulle competenze necessarie tra 3/5 anni nelle aziende ceramiche, una analisi necessaria anche per orientare i percorsi formativi in modo da ridurre il più possibile la distanza tra la scuola ed il mondo del lavoro”.

Giorgio Pagliani