Ultimo aggiornamento:  30 Ottobre 2018 9:48

Sempre in crescita

Gruppo ItalCer

C’è una new entry tra i Big del mondo ceramico: è il Gruppo ItalCer, che in soli 16 mesi, grazie ad un programma di acquisizioni molto accurato, è entrata tra i leader del panorama nazionale del settore.
Ne abbiamo parlato brevemente nel corso dell’ultimo Cersaie con l’Amministratore delegato del gruppo Graziano Verdi,un manager di grande risonanza, noto soprattutto per aver assunto incarichi di primario rilievo nel gruppo Iris-Graniti Fiandre, Technogym e Koramic. Verdi, ad inizio 2017, di intesa con Alberto Forchiellie Lorenzo Stanca, managers di Mandarin Capital Partners, ha creato il progetto del Gruppo, che ha attratto l’attenzione anche del Corriere della Sera. In questa intervista per la prima volta spiega quale è l’esatta compagine sociale di Italcer.
“Tutto è cominciato l’8 maggio del 2017, quando abbiamo acquisito La Fabbrica e AVA, una azienda che allora fatturava 40 milioni e in un anno l’abbiamo portata a 46 milioni. L’Ebitda (margine operativo, ndr) in un esercizio fiscale è cresciuto del 20%. Poi abbiamo acquisito Elios nell’agosto 2017, azienda sorta a Castelvetro giusto 50 anni fa e basata su puro Made in Italy. Il 18 dicembre è stata perfezionata l’acquisizione di Devon&Devon, marchio dell’arredo-bagno di lusso e quindi, annunciata all’apertura del Cersaie da Lauro Giacobazzi, l’acquisizione di Rondine a Rubiera.
Quindi oggi il Gruppo si pone tra le principali aziende del settore essendo di fatto entrato nell’ Olimpo dei magnifici 7 del distretto ceramico con un fatturato intorno ai 200 milioni e con un margine operativo lordo tra i 34 e i 35 milioni.

Quale è la compagine sociale del vostro Gruppo?
“C’è il fondo di diritto lussemburghese Mandarin, al cui interno come azionista di riferimento c’è Banca Intesa. Poi ci sono altri fondi, come Auda Capital, fondo tedesco, che fa capo alla famiglia Quandt (i proprietari di Bmw), quindi il fondo inglese Capital Dynamics che ha circa il 20% di ItalCer, inoltre il fondo francese Idinvest  e ancora Mediobanca, che tramite la sua fiduciaria Esperi ha ancora una fetta importante del capitale dell’ impresa”.
L’azionista di riferimento resta Mandarin, che in seguito all’ operazione su Rondine, avrà quasi il 50% della società. La sua gestione è curata da un advisory board di 4 persone, al cui interno Alberto Forchielli e Lorenzo Stanca sono i due AD. Il fondo Mandarin ha fatto molte operazioni in Italia, tra le quali la più nota è stata quella, che ha fatto riferimento ad Ima. Il ratio medio di risultato delle operazioni industriali seguite è stato di oltre il 2,6 volte il capitale investito.

A questo punto ItalCer occupa tutti i livelli di mercato dei prodotti ceramici.
Senz’altro. Siamo presenti con un prodotto altissimo di gamma come Devon&Devon, abbiamo le lastre ceramiche con il marchio AVA, La Fabbrica con un prodotto molto distintivo e la Elios, una azienda storica del made in Italy. Non ci fermeremo qui, la nostra intenzione è quella di consolidare e crescere in questo comparto.
Dunque, a differenza di quanto apparso sulla stampa nazionale e già smentito dalla stessa fonte, Italcer è controllato da capitali italiani (in Mandarin soltanto il 10% fa riferimento a mani cinesi) con una importante presenza di fondi europei di grande rilievo. La ceramica italiana, dopo essersi allargata oltre al distretto sassolese e dopo l’ingresso degli americani in Marazzi, vede apparire anche soci europei oltre le famiglie storiche presenti tra il Secchia e la Romagna.

Giorgio Pagliani


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