Ultimo aggiornamento:  12 Agosto 2019 11:45

Una strada che resta in salita

© Nicola Nannavecchia www.docfilm.eu

RICCARDO PIERONI, Ferrari & Cigarini di Maranello

“Ci sono giovani formati bene ed altri meno. C’è chi è desideroso di imparare e mettersi in gioco dopo l’esperienza scolastica e chi no. Se la scuola adempie in maniera dettagliata al proprio ruolo? Così come l’università, almeno in parte lo fa. Le basi formative le offrono, ma il mondo del lavoro è un’altra cosa e la formazione quella vera la si fa in azienda. Nessuno ha la pretesa che chi entra  abbia tutte le competenze adeguate subito. Però se, poniamo ad esempio, ci fosse la necessità di avere persone preparate da un punto di vista linguistico in modo più tecnico che letterario, forse la preparazione andrebbe più tarata a tal senso. Perché poi, data l’esigenza, e siamo sempre nell’ambito degli esempi, di ingegneri meccanici, elettronici etc…, continuano ad esserci paletti di accesso alle facoltà di ingegneria tra test attitudinali e altro? Senza contare le difficoltà riscontrate poi una volta entrati nel mondo del lavoro quando si tratta di fare i conti con la vita reale ed i problemi da risolvere che si sommano. È un discorso tutto sommato complesso. Scuola ed università formano certo, ma se dovessi esprimermi con un voto, non andiamo oltre il 6”.


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