Ultimo aggiornamento:  8 Agosto 2019 10:55

Nuova sifa per CP S.p.A.

Al fine di dare risposte a quelle aziende più esigenti e che pianificano l’attività guardando avanti di almeno un lustro e sia per dare un servizio innovativo che diverrà indispensabile per le aziende per affrontare in futuro il mercato, ecco che Daniele Cavallini, a.d. di CP S.p.A. e CP S.p.A. stessa, costituiranno una nuova azienda. L’attività di CP e delle sue divisioni Software e Consultant continuerà come sempre a fianco degli oltre 300 clienti gestiti, supportandoli in ambito software con le soluzioni ERP e con i dipartimentali di produzione (indispensabili per una corretta organizzazione Industria 4.0), logistica e controllo di gestione.

La nuova società, che avvierà le attività nel 2020, sarà formata sia da programmatori di CP sia da nuovo selezionato personale.

L’ambito in cui questa interverrà sarà quello della robotica collaborativa, intelligenza artificiale, realtà aumentata e dei Big Data. Mentre per i primi settori è facile intuire che avranno una importanza crescente nel futuro, quello dei Big Data è una opportunità che solamente poche e grandissime aziende hanno fino ad oggi avuto la possibilità di utilizzare.

Infatti, prima di mettere sul mercato un nuovo prodotto, le grandi multinazionali, che possono permettersi una analisi predittiva approfondita sui gusti attuali e futuri dei consumatori finali, grazie alle soluzioni Big Data, che consentono infinite analisi incrociando informazioni che indicano quali saranno gli orientamenti del mercato.

È così possibile introdurre sul mercato un nuovo prodotto con ottime possibilità di successo e quindi recupero dell’investi-mento effettuato.

Chi, prima di acquistare un macchinario o aggredire un nuovo mercato non si è domandato quanto ciò fosse rischioso per il benessere dell’azienda. Se l’investimento di tempo e denaro portasse a un concreto beneficio economico?

L’imprenditore si basa su intuizioni, previsioni, sui dati odierni, senza avere informazioni ulteriori, oggi riservate alle grandi aziende.

Ecco allora la sfida di Cavallini: dare la possibilità anche alle piccole e medie aziende che con una spesa accessibile potranno avvalersi di una attenta elaborazione grazie agli strumenti di Big Data limitando così

il rischio imprenditoriale.

E non è cosa da poco.

 

Le tendenze tecnologiche

a seguito un elenco delle principali tendenze tecnologiche previste dagli analisti David Cearley e Brian Burke, che danno la misura di quanto l’intelligenza artificiale, l’informatica e le tecnologie avanzate faranno parte della nostra vita e attività imprenditoriale.

Entro il 2021, il 10% dei nuovi veicoli avrà capacità di guida autonoma, rispetto a meno dell’ 1% del 2018.

Entro il 2022,almeno il 40% dei nuovi progetti di sviluppo di applicazioni avrà nel team degli sviluppatori una intelligenza artificiale.

Entro il 2021, la metà delle grandi aziende industriali utilizzerà digital twins (gemelli digitali), con un miglioramento del 10% delle potenzialità.

Fino al 2028, l’archiviazione, l’informatica e le tecnologie avanzate di intelligenza artificiale e analisi amplieranno la capacità dei dispositivi periferici.

Entro il 2022, il 70% delle imprese sperimenterà con immersive techologies (tecnologie immersive e cioè quelle tecnologie che tentano di simulare il mondo fisico tramite degli strumenti digitali quali display 3D, olografia, visori 3D, ecc.) per i consumatori e aziende.

Entro il 2030, la blockchain creerà 3,1 trilioni di dollari di valore commerciale.

Entro il 2022, oltre il 50% di tutte le persone che collaborano agli ecosistemi di Industry 4.0 utilizzerà intelligenze artificiali per interagire in modo più naturale con l’ambiente circostante e con le persone.

Entro il 2021, le organizzazioni che ignorano i regolamenti della privacy e vengono scoperte prive di protezioni, pagheranno il 100% in più in termini di costi di conformità rispetto ai concorrenti che seguono le regole.

Entro il 2023, il 20% delle organizzazioni farà il budget per progetti di calcolo quantistico, rispetto a meno dell’1% nel 2018