Ultimo aggiornamento:  22 Dicembre 2017 10:35

Netta ripresa

Gli interventi e le interviste dei protagonisti del ceramico in occasione del Cersaie

 Cersaie 2017 conferma che il settore ceramico è in netta ripresa: ottimi i dati dei visitatori, che hanno superato le 110.000 presenze e confortante il “sentiment” degli espositori, che hanno trovato nel Piano Industria 4.0, annunciato proprio qui lo scorso anno dal Ministro Calenda, una indubbia ventata propizia per gli investimenti in macchinari produttivi a controllo elettronico.

Già al convegno di apertura, non di grande levatura, si nota che la platea degli operatori non lesina gli applausi al ministro di turno.

Inizia, dopo il saluto del neo Presidente della Fiera di Bologna Calzolari, Stefano Bonaccini, alla guida della Regione ormai da 3 anni, enumera le cifre e le misure positive dell’ economia emiliana. Il comparto tra distretto emiliano e romagnolo – ImolaFaenza – produce il 90% della produzione nazionale. L’occupazione complessiva cresce e “Puntiamo a tornare ad un tasso di disoccupazione del 4,5 – 5%” dichiara il Presidente inarrestabile.

L’Export ha toccato i 56 miliardi nel 2016 con un record, che fa dimenticare la crisi del 2008-9.

L’Ente è attiva sulla formazione di livello superiore anche nell’ automotive e fornisce sostegno e incentivi all’export e nel campo della ricerca e innovazione. Anche sulla Bretella – da 30 anni un miraggio – Bonaccini non si scompone “Apriranno i cantieri il prossimo anno”, ribadendo un annuncio a farla entro la fine della legislatura regionale a fine 2019 e incita lo Stato a far partire anche la Cispadana ( anche se il Presidente Pattuzzi ci confida che ha poche speranze).

Vittorio Borelli, leader degli industriali ceramisti, usa toni molto tenui, come suo costume. “Abbiamo festeggiato a Roma i Sessanta anni dalla creazione dell’Unione Europea, ma oggi abbiamo bisogno di una Europa forte, che dobbiamo rimetterla in marcia”.

Si sofferma a biasimare il compromesso maltese, che, eliminando la procedura del Mes, aggira il problema del mantenimento dei dazi antidumping sulla produzione cinese.

Aggiunge e spiega il direttore di Confindustria Ceramica Armando Cafiero, da noi intervistato a fine dibattito “Quello che a noi interessa è la sostanza. Il compromesso di Malta ha accantonato la definizione terminologica di economia di mercato. Ma se la Cina viene riconosciuta in pratica come economia di mercato, le nostre produzioni, che rispettano tutte le condizioni ambientali, molto facilmente possono essere messe fuori gioco. È in corso in queste settimane il cosiddetto Trilogo fra Parlamento Europeo e la Commissione, che tende a subire la posizione dei paesi del Nord Europa. Il nostro obiettivo è difendere le eccellenze italiane”.

Borelli conclude con un apprezzamento per l’istituzione del provvedimento governativo dell’Iperammortamento. “Complimenti al ministro Calenda” e sottolinea gli effetti benefici della misura “Le imprese del settore per ogni euro investito all’ estero, ne hanno investito 4 in Italia”.

Finale casalingo: “Per resistere ci vuole tanta maruga” (una bella scorza, spiega, dopo che la moderatrice romana Maria Latella resta attonita).

Il ministro dell’Ambiente Galletti parte in contropiede, prevenendo le critiche degli industriali all’insopportabile burocrazia, che blocca e rallenta l’azione delle imprese. “Il titolo V° della Costituzione è da riformare. Ogni Regione vuole una autorizzazione diversa e, caduto il referendum, purtroppo questo problema non è superato”. Unico miglioramento attuato “Oggi entro 360 giorni deve essere emessa la Valutazione di Impatto ambientale”.

Poi commenta pacioso che la Cina ha chiaro l’urgenza del suo problema ambientale e che il driver principale delle politiche industriali   da qui al 2030 non può che essere la politica ambientale.

Conclusione degna della campagna elettorale “Gli imprenditori sono i migliori amici”. La platea gradisce e applaude.

Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, mostra subito l’impegno dell’Associazione nella difficile trattativa europea sullo stato di economia di mercato alla Cina, su cui si gioca la capacità competitiva del nostro distretto ceramico, ma evidenzia che bisogna superare la contrarietà della posizione tedesca alla tesi italiana.

Il leader degli industriali italiani non rinuncia a rivendicare la giustezza della posizione di Confindustria sul conflitto di attribuzioni tra Stato e Regioni “A proposito di Titolo V° la clausola di supremazia presente nel Referendum permetteva di risolvere il problema delle diverse interpretazioni regionali”.

Per il resto Boccia pare moderatamente ottimista “Il Pil cresce più delle aspettative. Dobbiamo continuare questa stagione, dando peso al lavoro e rafforzando anche la competitività del paese.

Intanto nel distretto gli investimenti in macchinari 4.0 corrono, come dimostrano anche i dati degli ordinativi diffusi dall’Associazione dei produttori di impianti per ceramica, l’ACIMAC. Del resto i gruppi maggiori – basti citare Graniti Fiandre, ad esempio, con l’investimento in corso a Casalgrande – sono concentrati nelle linee produttive per le grandi lastre, che oggi arrivano anche a formati 160 per 320 centimentri. Questi prodotti hanno bisogno di grandi stabilimenti e di macchinari ad elevata tecnologia: a Sassuolo e dintorni l’aria è tornata frizzante!

Giorgio Pagliani


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