Ultimo aggiornamento:  23 Gennaio 2023 11:48

Un Cersaie alla grande

Sergio Bondavalli, Ceramiche Piemme

Si è parlato fin dai mesi scorsi di “TEMPESTA PERFETTA” per descrivere la situazione ancora in corso, dove l’incredibile esplosione dei costi energetici si è accompagnata alla carenza di materia prima a causa della guerra tra Russia e Ucraina? Ciò nonostante sia il mercato domestico che quello internazionale hanno dimostrato finora dinamismo. Come valuta Lei dal punto di vista aziendale quanto emerge da questo Cersaie?

Quanto abbiamo riscontrato a Cersaie conferma la preoccupazione delle aziende per l’esplosione della bolletta energetica. Nel nostro settore, in particolare, si tratta di un fattore che da solo incide in maniera determinante sui costi di produzione. Devo però sottolineare che in fiera abbiamo incontrato anche moltissime persone, stranieri in testa, che ci hanno trasmesso un grande entusiasmo e un atteggiamento molto positivo. Potrà sembrare paradossale, visto il difficile periodo storico che stiamo vivendo, ma se dovessi indicare un termine per caratterizzare questa edizione sceglierei la parola ottimismo. Un segnale di fiducia davvero importante per un’azienda come la nostra, che esporta la maggior parte dei suoi prodotti.

Sul lato dell’offerta, che cosa avete portato in fiera? Quali i prodotti più innovativi come superfici, materiali e tendenze grafiche.

Quest’anno a Cersaie abbiamo portato moltissime novità, a partire dall’ultima collezione Homey, presentata ufficialmente proprio in fiera. Una linea di piastrelle in gres porcellanato dai toni caldi con sfumature “ton sur ton” pensate per disegnare ogni tipo di ambienti con grande flessibilità. Con una versatilità progettuale che si presta a spazi moderni come alla ristrutturazione di antichi casali. Si va da texture leggere e omogenee, lievemente mosse, a strutture geometriche 3D “a mattoncino”, disponibili in versione naturale o con una smaltatura lucida che ne esalta i colori brillanti. Sono disponibili anche due versioni di piastrelle con decori floreali anni ’70. I colori naturali e carichi di luce del Nord Europa ispirano invece la collezione Journey. In questo caso la nostra rivoluzionaria tecnologia di stampa Synchro Digit Piemme ricrea sulle piastrelle increspature, rilievi e tutti i possibili effetti tridimensionali e tattili della pietra in perfetto sincrono con la decorazione digitale. Un processo che trasforma la ceramica in un nuovo materiale praticamente indistinguibile dall’originale. Per il settore contract abbiamo invece presentato Opus, liberamente ispirata al cocciopesto, uno dei materiali che caratterizzano l’architettura dell’area mediterranea. Una suggestione che sul piano cromatico viene declinata in colorazioni neutre, che abbandonano la classica tonalità tendente al rosso per un più contemporaneo effetto cemento.

Le elezioni si sono appena svolte e hanno dato un primo verdetto. Quali sono le priorità di politica industriale che il Governo che verrà dovrebbe impartire e percorrere?

Sul fronte energia l’ultimo governo aveva già preso diversi provvedimenti, tra crediti d’imposta, dilazione nel pagamento delle bollette e politiche del lavoro. In qualche modo potremmo quindi dire che la strada è tracciata, e i vincitori delle elezioni hanno dichiarato, già in campagna elettorale, l’intenzione di proseguire in questa direzione. Si tratta però di provvedimenti che si occupano della situazione contingente, ma non risolvono le gravi carenze strutturali del nostro paese. È un tema complesso, che vede in testa la gas release, e cioè la capacità di riattivare velocemente le piattaforme gasifere dell’Adriatico abbandonate in passato. Un canale di approvvigionamento che oggi potrebbe darci almeno 2-3 miliardi di metri cubi di gas all’anno a prezzo calmierato, essenziali per dare continuità alle aziende energivore e permettere loro di restare competitive sui mercati internazionali. I nostri competitor infatti, penso ad esempio alle imprese turche, non hanno i problemi con i prezzi che abbiamo noi in questo momento, o almeno li subiscono in misura decisamente minore. Insomma, bisogna agire in ottica strategica e ridisegnare le politiche energetiche italiane, perché in assenza di una visione di lungo periodo i settori chiave della nostra economia andranno in sofferenza. Spicca in questo scenario lo scarso peso dell’authority, singolare in un paese costellato di enti regolatori. L’impressione però è che questa sia una debolezza non solo italiana ma europea, visto che anche nel vecchio continente l’iniziativa su questo fronte sembra lasciata alla buona volontà dei singoli stati. Questo è un tema che unisce non solo le imprese, e milioni di lavoratori in diversi settori, ma anche le famiglie, che nei prossimi mesi rischiano di pagare prezzi insostenibili per riscaldarsi. È il momento di agire con la massima determinazione.


Pagine: 1 2 3 4 5 6