Ultimo aggiornamento:  14 Marzo 2024 9:44

Leader nel mondo

Emilio Mussini, Presidente di Panaria Group

Dopo un 2022 di mercato dinamico, ma di costi energetici rampanti, il 2023 segna fino ad oggi un crollo dei ricavi del settore, definiti da Confindustria ceramica nell’ordine del 16-17%. Come valuta Lei dal punto di vista aziendale il trend dell’anno in corso e ci sono segnali di inversione di tendenza da questo Cersaie?

Veniamo da un 2022 nel quale il divampare della crisi russo-ucraina, drammatica innanzitutto dal punto di vista umanitario, ha causato impatti di entità senza precedenti sui costi dei fattori energetici per il mercato ceramico. Questo ha inciso sulla capacità di produrre a costi competitivi, con effetti sul rapporto con i nostri partner commerciali verso i quali siamo stati costretti a riflettere parte degli aumenti di spesa che abbiamo subito. Nonostante queste difficoltà il 2022 ha visto Panariagroup di nuovo straordinariamente reattiva e resiliente, oltre che in buona crescita da un punto di vista dello sviluppo del business: con fatturato consolidato superiore a 450 milioni, in aumento di oltre il 12% rispetto al 2021 e con un risultato economico ampiamente positivo. Il 2023 sta certamente mostrando qualche difficoltà nelle vendite per le aziende del nostro settore, ma questo non ci impedisce di proseguire nella nostra strategia di crescita. Quest’anno abbiamo concluso importanti operazioni sia sul territorio americano che portoghese, rispettivamente l’avvio di un’importante riorganizzazione commerciale che potenzia la forza vendita di Panariagroup USA, riunendo in “one group one vision” tutte le branch americane guidate dal nuovo CEO Leonardo Pesce, e, in Portogallo, l’acquisizione di Gresart che ha permesso di integrare un nuovo segmento di prodotti alla nostra offerta esistente, raggiungendo il mondo della grande distribuzione. Sempre in Europa, recentemente, abbiamo concluso l’acquisizione degli asset più importanti dello storico gruppo Steuler Fliesengruppe GmbH in Germania, rilevando non solo lo stabilimento di Leisnig ma anche 4 brand (Steuler, Grohn, Kerateam, Nordceram), e un’ampia rete distributiva diversificata che ci permette di rafforzare ulteriormente il nostro posizionamento sul mercato Nord-europeo. Come vede, le difficoltà esterne non hanno interrotto il percorso di sviluppo e di investimenti, in particolare nella nostra strategia di sostenibilità, che grazie al programma THINK ZERO è sempre più matura e robusta. A questo proposito, mi ha fatto piacere vedere, in occasione di CERSAIE, che l’impegno sulla sostenibilità è condiviso da tante aziende del nostro settore e non è solo inteso come un “trend di mercato”, ma si tratta di un vero e proprio percorso di trasformazione della filiera che noi, tra i primi, abbiamo promosso e che ora si sta concretizzando sempre di più. È l’approccio che, insieme a MAPEI, abbiamo scelto di seguire con grande senso di responsabilità e consapevolezza del nostro ruolo di leader di settore, promuovendo l’esigenza di un’azione congiunta e sinergica per incidere veramente a livello globale. Per nostra parte lo facciamo collaborando su grandi progetti architettonici su scala internazionale e di riqualifica urbana, come ad esempio il cantiere residenziale di Corso Lodi a Milano – per citarne uno fra i tanti – ma anche con iniziative finalizzate alla sensibilizzazione e formazione dei nostri stakeholder. Oggi per noi è più che mai importante dialogare con i progettisti, gli sviluppatori, i costruttori e gli architetti che operano in questo ambito e che, attraverso una scelta responsabile dei materiali, possono fare davvero la differenza e invertire le tendenze del mercato edile del futuro.

Ci descriva le novità che cosa avete portato in fiera.  Quali i prodotti presenti come superfici, materiali e tendenze grafiche. 

Sicuramente degna di menzione è la nuova capsule disegnata da Ferruccio Laviani per Lea Ceramiche, ispirata alla grafica delle ceramiche anni 60 e realizzata con le nostre lastre ultrasottili e più sostenibili Slimtech 3Plus, a complemento della collezione Pigmenti. Il progetto Segni, infatti, è straordinariamente sottile e sostenibile: si tratta di lastre di soli 3,5mm prodotte con un materiale versatile e resistente, che permette di usare meno materie prime e ridurre quindi i consumi durante il processo produttivo. Da un punto di vista decorativo, Segni declina i cromatismi del progetto Pigmenti, firmato dello stesso Laviani, sovrapponendovi linee imperfette e gocce pennellate in rilievo, che rendono la collezione moderna e dinamica, con un tocco materico unico che si combina con le 12 nuance di Pigmenti. Panaria Ceramica, il brand più storico del Gruppo e con una vocazione elettiva per il residenziale, ha portato in fiera 3 nuove collezioni, tra cui La Matière, una collezione che trae ispirazione dalla terra cruda e dal cemento spatolato, resa unica da una matericità raffinata impreziosita da tratti artigianali, per un realismo dal grande effetto scenico; Blustyle ha invece proposto Geos, una rilettura cosmopolita, pregiata e articolata dell’ardesia, pietra dalla lunga storia, ampiamente diffusa e apprezzata in architettura. E infine Cotto d’Este, il premium brand del Gruppo, ha presentato Pura, una serie effetto pietra che si erge a manifesto della proposta e del know how del brand e Wonderwall Precious, la ceramica da parati ultrasottile in versione luxury, perché realizzata con vere lamine d’oro e d’argento. 

 È passato un anno dall’ ingresso del Governo Meloni sulla scena. Ci sono indirizzi di politica industriale da suggerire all’azione del Governo e a livello di Unione Europea c’è condivisione delle linee portate avanti in tema ambientale dalla Commissione?  

Per il mondo delle imprese ceramiche, l’Agenda Europea 2030 rappresenta il principale e più aggiornato framework internazionale sugli aspetti della sostenibilità, che consente di avere un benchmark importante per valutare i propri risultati economici, sociali e ambientali, e un riferimento preciso per interpretare le evoluzioni del business nei prossimi anni. Panariagroup si trova in linea con questa visione e ne condivide l’obiettivo, pur essendo consapevole che non ci siano ancora le migliori tecnologie disponibili per una vera ottimizzazione energetica. In ogni caso in piena coerenza con i principi dell’Agenda 2030, nonostante l’uscita dalla Borsa avvenuta nel 2021, continuiamo a presentare ogni anno  – andando ben oltre i nostri obblighi normativi – il Bilancio di Sostenibilità, che raccoglie e certifica il lavoro svolto e l’impegno costante nei confronti della Responsabilità CSR dell’azienda. Oltre ad avere varato da tempo un ambizioso Piano di Sostenibilità con obiettivi e azioni concrete su 3 fronti: People, Planet e Prosperity. C.P.


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