Ultimo aggiornamento:  14 Marzo 2024 9:44

Leader nel mondo

Paolo Romani, Presidente del GRUPPO ROMANI

Dopo un 2022 di mercato dinamico, ma di costi energetici rampanti, il 2023 segna fino ad oggi un crollo dei ricavi del settore, definiti da Confindustria ceramica nell’ordine del 16-17%. Come valuta Lei dal punto di vista aziendale il trend dell’anno in corso e ci sono segnali di inversione di tendenza da questo Cersaie?

In effetti, anche noi quest’anno stiamo constatando un forte rallentamento negli ordinativi a livello globale rispetto alla crescita record del 2022 che, con un 25% di incremento, ci ha permesso di raggiungere i 140 milioni di euro di fatturato a fine anno. In confronto al dato di settore nel primo semestre abbiamo assistito a un calo medio inferiore al 10% e, grazie a un rinnovato entusiasmo e all’incremento dei visitatori professionali a Cersaie, restiamo fiduciosi.

Parlando di mercati, in Europa, escludendo il mercato francese che continua a crescere, assistiamo a un calo degli ordinativi abbastanza in linea con l’andamento generale con un – 14%, dovuto soprattutto a un freno negli acquisti, principalmente a causa dalla situazione di incertezza generale e dalla crisi del mercato tedesco. Assistiamo invece alla tenuta del mercato statunitense e, sulla scia degli effetti favorevoli del superbonus 110%, ad una crescita di quello italiano che, nel primo semestre ha registrato + 6%.

Ci descriva le novità che cosa avete portato in fiera. Quali i prodotti presenti come superfici, materiali e tendenze grafiche.

In occasione di Cersaie abbiamo realizzato un progetto espositivo che raccontasse il Gruppo e i suoi brand all’interno di un’unica mission aziendale, puntando i riflettori sui concetti di eccellenza, creatività, innovazione e Made in Italy.

Nello spazio Serenissima abbiamo presentato I Lecci, una nuova versione in gres porcellanato di questa elegante essenza naturale, Italica, che rilegge in chiave moderna i vecchi cotti fatti a mano, oltre all’ampliamento di gamma, con nuovi colori e formati, delle collezioni Costruire e I Roveri.

CIR Manifatture Ceramiche con Triennale ha interpretato in gres porcellanato il caratteristico formato mattoncino del klinker utilizzato per il rivestimento delle facciate degli anni ‘60/’70, declinandolo nel formato 60×120 cm. Un progetto che permette di riprodurre l’effetto faccia a vista nei rivestimenti esterni di case e palazzi. 

Nel percorso espositivo di Cercom abbiamo introdotto due serie: Cosmo e In-contro. La prima collezione è un effetto pietra ispirato al Ceppo di Gres tipico della zona del fiume Lambro, che bagna la provincia di Milano. In-contro è una superficie ceramica dedicata al travertino, un materiale che sostituisce il marmo senza danneggiare l’ambiente. Per la prima volta presentiamo un travertino nel formato 120 x 240 cm: in questo modo il nostro gruppo entra anche nel mondo delle grandi lastre. 

Con Cerasarda abbiamo portato il progetto ceramico Modulo Mondo 17, ideato in collaborazione con l’architetto Letizia Piani di Modena e sviluppato in 12 colori, oltre alle collezioni Sughero e Decori degli anni ‘60, ispirate alla tradizione sarda. Sullo stand sono stati realizzati decori a mano da un esperto decoratore, disegni che potrebbero anche avere uno sviluppo industriale.

È passato un anno dall’ingresso del Governo Meloni sulla scena. Ci sono indirizzi di politica industriale da suggerire all’azione del Governo e a livello di Unione Europea c’è condivisione delle linee portate avanti in tema ambientale dalla Commissione?  

Salvo colpi di coda, in giugno è finito il credito d’imposta sull’energia, che è stata una misura importante per riuscire a sopportare i balzi dei costi energetici in un settore energivoro come il nostro. In precedenza, avevamo sottoscritto contratti pluriennali per la fornitura di metano a prezzo fisso con lo scopo di cautelarci di fronte a eventuali aumenti. È stata una scelta dettata dall’impossibilità di fare previsioni.

Sul tema dell’ambiente, in Europa dobbiamo trovare una linea comune, che sia compatibile con una industria come la nostra, attenta alla sostenibilità economica, sociale e ambientale. L’Europa è soltanto un piccolo consumatore di energia ma, come ha detto Romano Prodi nel convegno inaugurale di Cersaie, dovremmo essere un esempio virtuoso di transizione ecologica. 

Con l’arrivo dell’inverno, che normalmente registra un rallentamento delle vendite, e considerate le stime previsionali di un calo tendenziale del mercato, abbiamo scelto di ridurre leggermente la produzione pur mantenendo immutati i prezzi dei prodotti. G.P. 


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