Ultimo aggiornamento:  10 Dicembre 2021 11:43

Oltre le attese

Ceo Graziano Verdi, Gruppo Italcer

Gruppo Italcer, nelle parole del suo Ceo Graziano Verdi, esce dal Cersaie con grande ottimismo sul rilancio del settore e sulla capacità di accrescere il suo business con l’attesa di un Ebitda non inferiore ai 50 milioni dopo aver raggiunto una dimensione internazionale con le recenti acquisizioni.

Allora, Dottor Verdi, siamo tornati quasi in una fase di rinascita da un certo punto di vista commerciale?
Secondo me sì, diciamo che ci sono degli indicatori molto buoni e anche la crescita, che era stata già annunciata da Confindustria ceramica nei primi sei mesi del 2021, si è confermata molto robusta, non solo sul 2020, ma si sta rivelando importante anche sul 2019 e quello è un riferimento significativo.
Al Cersaie abbiamo visto moltissimi operatori, chiaramente meno dagli Stati Uniti, assente l’Asia.  Debbo riconoscere che nei primi tre giorni non ci siamo quasi accorti che fosse un anno ancora pandemico. Quindi siamo particolarmente contenti sia della ripresa in generale sia di com’è andato il Cersaie, direi oltre le attese.
Come gruppo Italcer non avete fatto ulteriori operazioni tra 2020 e 2021?
Ne abbiamo fatte due. La prima a dicembre del 2020 con l’acquisizione di Cedir, azienda del polo romagnolo di Castelbolognese, definita alla fine del 2020 e poi abbiamo proceduto all’inizio di marzo di quest’anno con l’operazione di Equipe Ceramicas,  un’azienda tra le più importanti al mondo nella produzione di formati piccoli, in modo che adesso il nostro portafoglio prodotti spazia dal formato extra small, 10×10 cm, fino al formato 320×160 cm, in modo da dare una paletta completa di formati e versioni cromatiche, sia ai principali studi di architettura che ai principali distributori nel mondo.
Voi vi considerate un’eccellenza del made in Italy?
Il progetto Italcer è partito quattro anni fa e oggi siamo diventati uno dei primi 5-6 player italiani del comparto.
Che fatturato possiamo stimare sul 2021?
Sicuramente superiore ai 250 milioni di euro, se pensa che nel 2017 non c’eravamo. I numeri certamente parlano più delle parole.
Quando ci siamo sentiti due anni fa, eravate entrati da poco nei primi 10.
Esattamente, quindi c’è una crescita, che continua e che continuerà ad esserci, perché il progetto è ancora all’ inizio. Quindi intendiamo sbarcare con il nostro stabilimento negli Stati Uniti nel 2023, si ricorda che ne parlammo, era ed è nel mirino. C’è stato un po’ di ritardo inevitabile su questo fronte sui programmi pre Covid, avendo fatto nel frattempo altre acquisizioni. D’altra parte, quando ci sono dei programmi di espansione si valutano anche le opportunità stesse, soprattutto quando la crescita avviene parallelamente per linee esterne e linee interne e quindi abbiamo dato priorità a certe operazioni, che ci sono sembrate importanti e abbiamo accelerato di conseguenza. Ma chiaramente gli Stati Uniti restano un’operazione strategica per il nostro Gruppo.
E che ne pensa di queste forti preoccupazioni, palesate al convegno di apertura dal presidente di Confindustria ceramica, sull’energia, con il metano cresciuto in maniera folle? Voi ritenete che la bolla si possa gestire o è qualcosa di ingovernabile?
Ci sono due tipi di problemi. sono aumentati di molto gli imballi, l’energia e i trasporti. I trasporti ci toccano meno, anche se toccano poi il consumatore finale, perché vendiamo ex factory, ma sono comunque tre voci che sono veramente importanti da considerare. Io credo che due di questi elementi, in primis il costo energetico temo che sarà purtroppo strutturale, seppure non ai livelli attuali e vedo che anche agli Stati Uniti fa piacere un prezzo dell’energia più alto. Ultimamente, fra l’altro, si sta rafforzando il dollaro, quindi ritengo che purtroppo quello dei costi energetici sia un punto che rimarrà rilevante. Noi abbiamo reagito sotto questo profilo aumentando i prezzi e risolvendo sicuramente in parte il problema. Il discorso invece degli imballi, a mio avviso, è una bolla, dove immagino ci sia un po’ di abuso da parte dei principali player e quindi credo che quella si sgonfierà, come credo che anche i trasporti nel giro di un anno o due. Consideriamo come è stato l’anno della pandemia, il commercio internazionale crolla, anche tra gli stessi addetti ai lavori c’è gente che ha cambiato lavoro e ha smesso di fare il trasporto marittimo, come armatori che hanno chiuso la società, perché non c’era più niente da fare. Di colpo si ritrovano un business che è più forte di quello di prima della pandemia, quindi chiaramente c’è stata una leva prezzo all’ inizio, ma anche un problema di disponibilità di mezzi. Quindi diciamo che due voci su tre rientreranno in modo normale mentre vedo l’energia come un problema duraturo e strutturale per i prossimi 3-5 anni.

Giorgio Pagliani

Italcer Group tra le TOP 100 italiane nel campo della sostenibilità.
L’azienda si aggiudica il Premio Sustainability Award.

Gruppo Italcer – l’hub del design nella ceramica Made in Italy e nell’arredo bagno di lusso – si è aggiudicata il Premio Sustainability Award, importante riconoscimento riservato a quegli imprenditori italiani che hanno meglio espresso la capacità dell’impresa italiana di innovare, rinnovare e attivare le energie migliori del Paese per una così nobile causa.
La classifica, stilata dal Team Credit Suisse, Kon Group e Forbes, vede Gruppo Italcer annoverata tra le 100 imprese eccellenti italiane che sono rientrate a pieno titolo nella classifica delle imprese sostenibili, tutte dotate di rating Esg emesso da Altis Università Cattolica e da Reprisk.
Rigorosi sono stati i criteri con cui si è attribuito il punteggio da parte di Altis e il controllo incrociato dei risultati attraverso gli indicatori di Reprisk che hanno consentito agli organizzatori di questa prima edizione di selezionare le imprese che maggiormente si sono distinte e operano spesso da anni per una produzione sostenibile. Tra gli elementi che hanno avuto rilievo ai fini del rating è stata particolarmente approfondita la propensione innovativa in materia di governance e social.
Il premio è il riconoscimento dell’impegno che l’azienda Italcer ha profuso nel rendere centrale, nella quotidianità, il tema della sostenibilità e nell’investire nel capitale umano per far emergere le potenzialità di ogni persona rispetto alle sue capacità e competenze e rispetto ai suoi bisogni.
Per Italcer si tratta di un importante riconoscimento a conferma dell’attenzione alle performance di sostenibilità, ambito nel quale la società prevede di investire nel prossimo triennio oltre 10 milioni di euro l’anno per soddisfare le esigenze di un consumatore sempre più green.
“Le leve fondamentali per la ripartenza post emergenza Covid – dichiara Graziano Verdi, Ceo Italcer Group – sono state certamente l’innovazione e la sostenibilità. Nel nostro Gruppo i marchi impiegano oltre il 50% di materie prime riciclate e l’investimento è stato di oltre 25 milioni di euro in Industry 4.0 negli ultimi tre anni. Continueremo nei prossimi anni a muoverci in questa direzione con sempre maggiore determinazione”.
Il Gruppo Italcer, primario Gruppo italiano nel comparto di riferimento che conta circa 850 dipendenti, ricavi aggregati per oltre 250 milioni di euro e oltre 60 milioni di euro di Ebitda nel 2021, vanta centinaia di progetti realizzati e oltre 7.000 clienti nel mondo. Oggi opera attraverso marchi di alto di gamma e storiche realtà industriali nel settore ceramico che realizzano prodotti d’eccellenza per interni ed esterni: ne fanno parte La Fabbrica Ceramiche, Elios Ceramica, Devon&Devon, Ceramica Rondine, Cedir, Bottega ed Equipe Cerámicas.


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