Ultimo aggiornamento:  13 Marzo 2024 5:45

Fiera promossa: lavoro e fatturati col segno più

Le aziende modenesi presenti al salone non si nascondono e parlano di importante crescita post covid. A fare la differenza anche il ritorno in presenza senza restrizioni..

Archiviata con esito positivo l’edizione 2023 di Cibus Tec, che ha riaffermato la kermesse come punto di riferimento dell’innovazione tecnologica per l’industria alimentare e delle bevande. In fiera, 1.200 le aziende – il territorio modenese “ha detto la sua” con una 50ina di presenze disseminate nei vari padiglioni – provenienti da oltre 30 Paesi hanno scelto questo palcoscenico di eccellenza per presentare le loro soluzioni all’avanguardia, mentre hanno superato le 40.000 unità i professionisti del settore food & beverage, desiderosi di esplorare i trend e le migliori novità.

Al centro del salone c’è stata l’innovazione, con le soluzioni proposte volte nella direzione di un’industria del food & beverage sempre più all’avanguardia e al passo coi tempi. Ma che per forza di cose deve far rima con sicurezza alimentare e garanzia di essa. Accorgimenti di primo piano che non sono mancati di essere attenzionati se non promossi. 

Ma pure il buon momento attraversato dal settore, non è passato inosservato logica conseguenza di un post covid con annesse restrizioni (non dimentichiamolo mai) che al via libera ha fatto mettere molti la lancetta sul segno più: come fatturato, come lavoro, come mercati. 

Sono soprattutto i modenesi presenti a farlo notare quegli stessi che più che con ottimismo guardano al futuro – anche l’immediato del 2024 – con quel realismo, più che altro dettato dal lavoro già in essere (leggi alla voce commesse), in taluni casi chiuso direttamente in fiera dai clienti storici e pure dai clienti acquisti – anche se come termine forse è un po’ esagerato – direttamente in fiera. Conforta questo aspetto inoltre i numerosi contatti stabiliti, e sono sempre loro a dirlo, ma di assoluta qualità: per interesse, determinazione e preparazione. Tradotto: entrano sanno quello che cercano e vogliono e vanno diretti al dunque. Caratteristica che accomuna italiani e stranieri (veramente molti), che lascia ben sperare, ma sempre con l’occhio vigile sulle questioni globali: l’attenzione alle crisi geopolitiche  – dov’erano una volta mercati proficui ora tuonano i cannoni – resta alta come pure quella di eventuali novi mercati dove poter operare. Tornando alla fiera, l’entusiasmo degli organizzatori è palpabile. In particolare per i numeri raggiunti in questa edizione; Cibus Tec 2023 ha interessato una vasta comunità internazionale che riconosce il salone e con esso un territorio di diverse provincie come l’eccellenza delle risorse e delle tecnologie legate all’agroalimentare. Le presenze attese sono state ampiamente raggiunte, con migliaia di visitatori provenienti dall’Italia e da oltre 100 nazioni estere. Senza contare, ma non meno importante l’incremento quest’anno anche del numero di incrementare anche il numero di espositori italiani e esteri e la qualità dell’offerta espositiva. 

Anche in quest’ultimo ambito sono i modenesi che ci vengono incontro e abbozzano o danno a seconda di come si legge una risposta concreta: “È andata bene perché si è tornati in presenza. Si espongono e si mostrano i prodotti, li si illustra nelle loro peculiarità, si ascolta in prima persona le esigenze, ci si confronta liberamente, soprattutto ci si stringe la mano”. Rapporti umani in altri termini, che fanno la differenza. 

G.P. 

 


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