Fiera di qualità
Barbara Paltrinieri – Cantina Paltrinieri di Sorbara
Alberto era negli Stati Uniti e il Merano wine festival è toccato a Barbara, sua moglie. Con la franchezza che da sempre lì contraddistingue e senza giri di parole, Barbara parla di annata non facile. “Per tanti motivi. Non eravamo pronti alla siccità e di punto in bianco ci siamo trovati a dover irrigare i vigneti. La qualità delle uve poi non mancava, ma a pesare è stata la scarsità di prodotto: meno uva e quindi meno vino. Aspetti che però alla fine non hanno inciso sulla qualità. A ciò si sono aggiunte le difficoltà indotte dal reperimento delle materie prime, dai costi dell’energia elettrica, del lavoro che si sono tradotti nella scelta di aumentare il costo finale della bottiglia. Abbiamo retto fin dove è stato possibile poi non c’è stata alternativa, conseguenza normale ad un certo punto quando l’obiettivo è la qualità elevata che comporta costi di produzione importanti. Il Lambrusco al pari di altri vini di qualità va curato secondo i suoi tempi e le sue lavorazioni”. Merano però per Paltrinieri è sinonimo ad ogni appuntamento di novità. Gli altri anni sono stati i “Tre bicchieri”, questa volta l’attenzione è tutta sul “brand Paltrinieri”, percorso iniziato anni addietro e che ora inizia a trovare un suo compimento. “Radice e Leclisse evocano sì il Lambrusco, ma anche e soprattutto Paltrinieri – dice Barbara – La frenesia di Alberto per le bolle e per l’alta qualità che cerchiamo di esprimere col nostro lavoro in ogni bottiglia, porta oggi soprattutto all’estero a riconoscere Paltrinieri e a voler conoscere la nostra storia. Lo vediamo nei tanti visitatori stranieri, specie dagli USA, che arrivano in cantina, lo vediamo in giro per il mondo. È un nuovo percorso che puntiamo a consolidare, dato i buoni risultati che sta dando”.