ALBERTO FIORINI di Poderi Fiorini di Savignano sul Panaro

“Proveniamo da un’annata difficile – racconta Alberto Fiorini – Con le temperature elevate abbiamo prima di tutto cercato di salvare la qualità delle uve attraverso un accurato lavoro di selezione, e quindi la qualità del vino. Alla fine la produzione ha subito un calo del 30%, anche se dal mercato la risposta è stata comunque pronta e positiva con l’esaurimento di quasi tutte le tipologie di vino. Il 2023 si è aperto bene, anche se non nascondo qualche preoccupazione”. Fiorini ha promosso l’edizione 2023 del Vinitaly: “Le aspettative non sono andate disattese, tanti gli stranieri, soprattutto dall’Oriente. Sono preparati, apprezzano sia il lambrusco, che il pignoletto, che i nostri fermi dei colli bolognesi. È parecchio l’interesse ad est: abbiamo aperto due nuovi mercati, un terzo in Australia e poi in Giappone. Siamo presenti in Corea, mentre lavoriamo per Singapore e Taiwan, sbocchi decisamente molto appetibili. Teniamo in Italia nonostante il calo nella ristorazione.” Capitolo costi: “Carta e packaging sopperito bene. Il vetro lo si paga con sei mesi di anticipo e sempre con l’incognita degli aumenti e della disponibilità”.

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