Ultimo aggiornamento:  5 Luglio 2022 12:50

Il lambrusco e la tenacia ad andare avanti

ANSELMO CHIARLI, Chiarli, Modena

“Partiamo dal presupposto che è già positivo essere qua, nuovamente e con l’auspicio che le speranze non vadano disattese – esordisce Anselmo Chiarli dell’omonima e nota azienda modenese, una tappa quasi obbligata al Vinitaly da sempre – Sono tanti però i pensieri che in questo periodo ci attanagliano. Se la guardiamo sotto l’aspetto energetico, non vorrei definire le nostre aziende energivore, ma ci distanziamo di poco. L’intero processo di vinificazione poco o tanto che sia, utilizza energia e ha già comportato un incremento dei costi, che diventa decisamente importante se guardiamo anche agli investimenti, in attrezzature e materie prime: vetro, carta, imballaggi, noli, trasporti a cui si sommano quelli in campagna. In poche parole, mai visti in tanti anni aumenti di queste dimensioni. Costi che poi vanno a ripercuotersi sul prezzo finale della bottiglia di vino e quindi sul consumatore, nonostante gli sforzi che si fanno per contenerli. Oltretutto, in una situazione gravata dalle criticità internazionali. Nel nostro caso, ad esempio, l’export verso il mercato russo-ucraino, un punto di riferimento per noi è al momento congelato. Con un effetto di tipo psicologico, alimentato da paura, calo dei consumi e scarsità di prospettive che non fa bene al commercio. Ci sono mercati che la sentono meno, su cui si tiene ed anche con buoni risultati, ma gli effetti di questa crisi, in generale sono arrivati anche lì”.


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